Mentre proseguono i lavori nella sede brunelleschiana per fare spazio, entro due anni, a nuovi locali e a un allestimento del tutto rinnovato, il Museo degli Innocenti continua a lavorare per valorizzare il proprio patrimonio. Di recente sono stati recuperati un crocifisso ligneo del XVI secolo, proveniente dalla bottega di Baccio da Montelupo e uno stucco policromo del XV secolo raffigurante una Madonna con Bambino. Entrambi i restauri sono stati finanziati da Lions Club Firenze Pitti, per un importo totale di circa 10.000,00 euro.

Grazie a una importante campagna di sensibilizzazione in questi anni molte opere, alcune delle quali mai esposte al pubblico per mancanza di spazi adeguati o per il cattivo stato di conservazione, sono state "adottate" da privati, aziende enti e associazioni di categoria, permettendone così il restauro e la successiva collocazione nel museo. Si tratta di 24 lavori tra dipinti, sculture lignee e lapidee, stucchi e terrecotte, per la maggior parte databili tra il XIV e il XVI secolo. Molte sono già state adottate e recuperate, altre sono già finanziate e in attesa di partire per le botteghe di restauro.

Ancora otto opere attendono un patrocinio, fra queste uno spendido trittico di Giovanni di Francesco Toscani (1410 – 1420 ca).

Le ultime due opere, restaurate grazie a Lions Club Firenze Pitti, sono state presentate alla fine di febbraio durante un evento con cena di gala per celebrare la trentennale collaborazione tra i Lions e l'Istituto che prosegue grazie a donazioni, attività di supporto per le strutture di accoglienza e contributi a favore del patrimonio storico artistico.

E' un sostegno molto importante quello per questo genere di opere, manufatti di pregio ma di autori non illustri e quindi meno "appetibili" per i finanziatori. In realtà si tratta di oggetti fondamentali per la storia dell'istituzione e dei suoi legami con la città e gli artisti del tempo. Oggetti che aprono nuove prospettive di studio e ricerca.

Il restauro dello stucco policromo della Madonna col Bambino, una copia da Benedetto da Maiano, è stato affidato a Maria Grazia Cordua (per Gea Restauri) formatasi presso l'Opificio delle Pietre Dure. L'opera, di autore anonimo, è un piccolo rilievo circolare che riprende il tema della maternità e dell'accoglienza, probabilmente una copia in stucco dell'originale marmoreo di Benedetto da Maiano.

L'opera presentava uno spesso strato di ridipinture che ne avevano alterato la cromia originale. La pulitura ha riportato alla luce i colori originali, poi consolidati con uno strato di resina.

Il crocifisso ligneo policromo risale invece al XVI secolo, ad opera di un appartenente alla bottega di Baccio da Montelupo. Si tratta di un oggetto devozionale di piccole dimensioni (60 x 56 cm) molto diffuso a Firenze fra la fine del '400 e il '500. Poteva essere impiegato per diversi usi: appeso sopra un'entrata, usato nei momenti di preghiera o anche nelle processioni. La scultura si presentava in pessimo stato di conservazione, con la caduta di alcune parti ed evidenti rotture. Il restauro, a cura di Anna Fulimeni, è intervenuto con disinfestazione, pulitura, consolidamento della struttura lignea, stuccatura e integrazioni pittoriche.

Il risultato di entrambi i restauri è visibile nella photo gallery. (fr.cop)

Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:33