The social generation
Ventenni d'Europa si raccontano in un documentario
17 Gennaio 2012
La proiezione a Firenze, all’Auditorium Stensen il 21 gennaio (ore 17.45). Al film hanno lavorato i ragazzi fiorentini di Ripplemarks, laboratorio di giornalismo partecipativo promosso da Istituto degli Innocenti con LAMA Development and Cooperation e Avec Onlus.
Storie di ragazzi di Olanda, Italia, Germania, Svezia e Ungheria sono al centro di un documentario che sarà proiettato il 21 gennaio a Firenze, all'Auditorium Stensen. Il video, frutto di un lavoro collettivo ci racconta di loro, dei quartieri dove abitano, le famiglie, sogni e preoccupazioni per il futuro e per la società in cui vivono. Durante la serata sarà affrontato il tema dell’utilizzo dei social network come strumento di condivisione di esperienze e di avvicinamento tra giovani, lontani fisicamente ma in realtà vicini nell'affrontare importanti sfide per il futuro. All'organizzazione dell'iniziativa partecipa anche Unicoop Firenze, ormai da tempo attenta alle opportunità fornite dai nuovi media per la formazione dei giovani, offrendo per l'occasione un aperitivo al termine della proiezione.
Il documentario è nato nell'ambito di Pen Pals (amici di penna), progetto europeo sviluppato da Ucee Station, network olandese di gruppi giovanili che lavorano al racconto del territorio, insieme a partner di Italia, Germania, Svezia e Ungheria. Il progetto finanziato dal programma “Youth in Action”, si propone di stimolare il dibattito sulla cittadinanza europea per un gruppo di 28 ragazzi con diversi background ed esperienze. Tutto è iniziato su Facebook, dove i partecipanti hanno creato uno spazio per incontrarsi e conoscersi a vicenda, pubblicando le proprie 'digitales', brevi storie personali raccontate a mezzo video, pensate per dare una serie di informazioni su di sè, per condividere un pezzetto della propria vita. Successivamente, insieme ad alcuni esperti di media, i Pen Pals hanno lavorato insieme alla creazione di un documentario comunicando attraverso Facebook e Skype. Il risultato è un film, girato durante gli scambi che si sono svolti nell’estate del 2011, che mostra le storie dei ragazzi: chi sono, com’è il quartiere che abitano, come sono le loro famiglie, cosa li preoccupa della società in cui vivono e quali sogni hanno per il futuro.
L’Istituto degli Innocenti e Avec Onlus sono stati i partner italiani del progetto, con il gruppo di giornalismo partecipativo Ripplemarks. La prima fase di questa esperienza ha visto i 4 ragazzi di Ripplemarks coinvolti ospitare i giovani ungheresi di Pecs. Questi sono alle prese con un governo che, modificando la costituzione, ha ribattezzato l'Ungheria "Stato magiaro", rendendo, di fatto, cittadini di serie B tutti gli altri gruppi etnici, tra i quali quello dei “gypsies” a cui i colleghi ungheresi appartengono. Durante la visita i due gruppi hanno avuto l’occasione di parlare delle rispettive situazioni politiche, dei dubbi sul futuro, della difficoltà nel trovare il proprio spazio in una società che dà poche opportunità ai giovani, scoprendo così di avere più cose in comune di quanto pensassero.
A luglio è toccato a Ripplemarks volare in Olanda per incontrare gli amici de L’Aia e Rotterdam. Con la guida di Mary Hadder, giovane olandese di origine tunisina, i ragazzi hanno conosciuto a L'Aia la realtà degli Youth Ambassadors, un gruppo composto da olandesi e immigrati di seconda generazione che raccoglie le istanze dei giovani e le riporta in consiglio comunale, chiedendo agli amministratori di porre in atto, di volta in volta, le soluzioni più appropriate. Non è stato subito semplice per loro rendersi credibili di fronte alla politica tradizionale, ma alla fine ci sono riusciti e il sistema sembra funzionare. I quattro ragazzi fiorentini hanno poi partecipato a una diretta radio in cui il dibattito è ruotato attorno alle opportunità che i giovani hanno per riuscire a farsi sentire, a cambiare le cose. Gli italiani hanno raccontato di una situazione che a tratti è apparsa quasi extraeuropea, per le difficoltà riscontrate nell'incidere su un contesto sociale spesso immobile, o che loro percepiscono come tale.
L'ultima parte del progetto, prima del montaggio complessivo dei video, è stata la realizzazione della colonna sonora originale, a cui hanno preso parte i Pen Pals appassionati di musica. A rappresentare l'Italia e il gruppo Ripplemarks è stato Alessandro Medda, chitarrista, partito alla volta di Amsterdam per registrare un pezzo con Jurgen, rapper olandese.“E' stato incredibile ritrovarsi in una stanza con un altro musicista, mai incontrato prima, e tirare fuori un "qualcosa" da esperienze musicali a prima vista così lontane – ha commentato Alessandro al suo ritorno - devo dire che la scommessa si è rivelata vincente.”
Il documentario, frutto di un’esperienza lunga un anno, è stato proiettato in anteprima ad Amsterdam il 26 novembre 2011 e ha riscosso grande successo tra i giovani e le organizzazioni che lavorano sui temi della cittadinanza attiva. (francesca coppini)
Ultimo aggiornamento: 19/11/2012 - 10:03