Tv e minori, italia a rischio sanzioni UE
Il Comitato Media e Minori lancia l'allarme
23 Dicembre 2011
L'Italia non fa abbastanza per proteggere i minori dai contentuti inadatti trasmessi in tv, Franco Mugerli presidente del Comitato media e minori ha infatti ricordato che c'è tempo fino al 29 marzo per correggere il tiro visto che “ l’Italia rischia una procedura d’infrazione da parte della Commissione europea in tema di protezione dei minori in televisione”.
Il nostro paese è stato richiamato dall'Ue a causa del decreto legislativo n. 44 del 16 marzo 2010, che consente la trasmissione televisiva di programmi gravemente nocivi per i minori (pornografia e violenza efferata) nella fascia diurna di programmazione televisiva in contrasto con la direttiva europea sui servizi di media audiovisivi.
Già nello scorso luglio il Comitato media e minori aveva contestato le delibere dell' Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che avevano legittimato la trasmissione di film vietati ai minori di 14 anni in orario di televisione per tutti purchè con l'utilizzo di parental control, che invece non è consentita dal decreto 44/2010.
Le preoccupazioni che Franco Mugerli ha espresso in occasione della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza hanno trovato rispondenza nelle conclusioni dell’indagine conoscitiva sulla tutela dei minori nei mezzi di comunicazione della Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza.
Lo stesso Mugerli ha garantito alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza la collaborazione del Comitato auspicando che “con un processo di coregolamentazione in un ampio confronto tra istituzioni, operatori e utenti, già in questa legislatura si possa dar vita a una razionalizzazione delle norme e a un Codice di tutela dei minori nei mezzi di comunicazione”.
Non si è parlato soltanto di tv, ma anche di Internet e nuove tecnologie che spesso vengono demonizzate ma il cui uso, nonostante questo, si sta sempre più diffondendo e proprio per questo secondo la Commissione i minori potrebbero essere messi al riparo dai rischi legati al web web «introducendo nei programmi delle scuole corsi di educazione ai media per sviluppare nei giovani un’informazione critica».
Secondo il neo sottosegretario alla Politiche sociali Cecilia Guerra, bisogna innanzitutto mettere «nero su bianco i livelli essenziali di tutela dei minori, ma anche in altri campi».
Sicuramente quello dei media vecchi e nuovi è un terreno in cui è possibile e necessario fare ancora molto per la tutela dei minori tanto che la Commissione ha auspicato che “possa avviarsi nel Paese una vasta, coordinata e supportata azione di educazione all’utilizzo dei media”. (francesca conti)
Ultimo aggiornamento: 04/12/2012 - 12:15