“Adotta un'opera”

Tra le aziende, organizzazioni, associazioni e privati che hanno deciso di adottare un'opera dell'Istituto per il suo restauro c'è anche un gruppo di bambini.

L'opera adottata è forte e simbolica: si tratta del “Putto in fasce” del 1557 della Scuola fiorentina. Una scultura in pietra serena, che rappresenta uno degli emblemi più suggestivi e antichi dell'antico Spedale degli Innocenti. Il gruppo, composto da cinque bambini, ha deciso di fare un regalo di compleanno ad uno dei genitori (con la complicità dell'altro).

Con l'adozione del Putto, la campagna “Adotta un'opera d'arte” è arrivata a quota dieci. É questo il numero delle opere che hanno ottenuto i fondi per il restauro. Un successo confermato dalla quantità di finanziamenti che, dal mese di maggio 2010 ad oggi, ha superato i 100 mila euro.

Fino ad oggi hanno deciso di partecipare all'adozione il Lions Club Firenze Pitti, la Camera di Commercio di Prato, la Compagnia dei Semplici, Starhotels e la Banca Del Vecchio, oltre a vari privati alcuni dei quali hanno voluto rimanere anonimi.

«Le ultime adozioni – racconta Cecilia Sandroni, organizzatrice della campagna per l'Istituto degli Innocenti - sono quelle del gruppo di moda per bambini Miniconf e quella della presidente della Nomination, un'azienda che crea collezioni di gioielli. Ma sono arrivate anche offerte minori che contribuiscono al raggiungimento dell'importo necessario per il restauro di alcune delle opere».

Vari i modi per partecipare alla campagna. É possibile fare un'adozione scegliendo dal catalogo che indica gli importi previsti per il restauro ma si può anche chiedere la sponsorizzazione dell'opera e, in modo concordato con l'Istituto degli Innocenti, utilizzarne l'immagine.

Un esempio è quello della compagnia alberghiera Starhotels che, in occasione del trentennale della sua fondazione, ha concordato l'utilizzo dell'immagine dell'opera adottata. Si trattava della Madonna con bambino e Giuseppe di Raffaello utilizzata nei biglietti per gli auguri natalizi. Un altro esempio è quello del Lions Club, che ha adottato tre opere (una all'anno nello spazio di tre anni). Ha utilizzato l'immagine dell'opera da restaurare per il biglietto del concerto che avrebbe portato i fondi.

«Per la prima volta viene usato questo tipo di promozione aziendale – spiega la Sandroni – però tutto è monitorato dagli Innocenti che si riservano di valutare caso per caso. É interessante che per ogni adozione ne sia nato un evento che a sua volta ha portato a una raccolta fondi». Il catalogo ogni volta che viene fatta un'adozione, è aggiornato in tempo reale. E il prossimo 7 febbraio volerà verso il Baharain dove il progetto "Adotta un'opera d'arte" verrà presentato al terzo Festival italiano. (sp)

Ultimo aggiornamento: 14/07/2015 - 11:06