Bambini e carcere

Una cinquantina di fotografie, in bianco e nero e a colori, realizzate da cinque fotografi di fama internazionale che lavorano con l'agenzia fotogiornalistica Contrasto: Francesco Cocco, Marcello Bonfanti, Luigi Gariglio, Michael Subotzky e Riccardo Venturi.

Si tratta della mostra Che ci faccio io qui? I bambini nelle carceri italiane presentata nel 2007 in Parlamento e, dato il tema delicato e scottante, viene riproposta a Roma nello Spazio cultura delle Sala Santa Rita.

L'esposizione è promossa dal Comune di Roma in collaborazione con Contrasto e l'associazione A Roma insieme e ha il sostegno della Provincia di Roma e di Zètema Progetto Cultura.

I cinque fotogiornalisti hanno realizzato un reportage che riesce a mettere in evidenza la realtà carceraria esistente nel nostro paese ma anche a offrire uno sguardo sulla drammatica situazione dei bambini che sono costretti a seguire le mamme dietro le sbarre.

La mostra vuole richiamare l'attenzione delle Istituzioni e dei parlamentari sul problema dell'infanzia in prigione e sollecitare la discussione sulla proposta di legge a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori attualmente in discussione al Parlamento.

Secondo Lia Sacerdote, psicopedagogista e presidente dell'associazione Bambini senza sbarre «i figli di madri detenute in prigione vivono un grosso trauma anche perché il carcere è un ambiente triste e squallido nel quale non esiste la sfera familiare. Ma l'evento traumatico maggiore è la separazione dalla madre al compimento del terzo anno di età». Secondo la legge il bambino può stare con la mamma fino ai tre anni quindi se la madre ha una condanna superiore ai tre anni viene separata dal piccolo.

La mostra è realizzata con l'associazione A Roma, Insieme, nata nel 1991 per sviluppare progetti sulle politiche sociali della città e dal 1994 ha concentrato la sua attività sul lavoro con le donne e i bambini in carcere. Promuove e realizza una serie di attività concrete per limitare i danni del carcere sui bambini e ad aiutare le donne a gestire il rapporto con i propri figli durante la detenzione. (sp)

Ultimo aggiornamento: 22/06/2012 - 10:23