Bambini in famiglia e fuori famiglia

Aumentano le attività di mediazione familiare, diminuiscono invece i bambini accolti in comunità di accoglienza (resta sempre netta la maggioranza di quelli stranieri). Complessivamente si amplia il disagio delle famiglie, sia relazionale che economico, diminuiscono le domande di adozioni ma allo stesso tempo aumenta l'attenzione da parte dei servizi territoriali.

Sono questi, in sintesi, alcuni dei dati più significativi emersi dal report sulla situazione dei minori fuori famiglia in Toscana, realizzato dal Centro Regionale di documentazione su infanzia e adolescenza, gestito dall’Istituto degli Innocenti di Firenze e riferito al 31 dicembre 2008. I risultati del report sono stati illustrati il 17 giugno all'Istituto.

Presente l'Assessore al Welfare e Politiche per la Casa della Regione Toscana Salvatore Allocca, che ha spiegato: «Quando parliamo di minori tocchiamo un po' tutti gli ambiti della nostra società: famiglia, giovani, immigrazione, servizi territoriali. Viviamo in un sistema complesso che richiede soluzioni non soltanto settoriali. Di conseguenza - continua Allocca - per noi che amministriamo, avere una visione complessiva è fondamentale ed è allo stesso tempo un impegno da sviluppare».

Il monitoraggio riguarda sia gli interventi e prestazioni rivolte ai nuclei familiari dei minori, sia la situazione dei minori che vivono fuori dalla famiglia di origine. Inoltre viene analizzato il panorama delle adozioni attraverso i dati del Tribunale per i minorenni e dei quattro centri per l'adozione toscani.

Gli interventi sociali di mediazione familiare (sostegno alla coppia in fase di separazione o già separata) crescono del 16% dal 2006 al 2008. Questo dato, se da una parte evidenzia una maggior difficoltà da parte dei nuclei familiari nella gestione dei conflitti dall'altra mette in luce un aumento dei servizi presenti sul territorio e della loro capacità di presa in carico.

A conferma del crescente disagio familiare in Toscana sale la percentuale di famiglie con bambini e ragazzi che non riescono a soddisfare i bisogni primari o che si trovano in stato di bisogno a causa di eventi straordinari: +5% rispetto al 2006, circa 9000 famiglie l'anno. Circa 550 famiglie con figli minori fruiscono di assistenza domiciliare, ovvero prestazioni di aiuto per i bisogni quotidiani (accompagnare i figli a scuola, pulire la casa, ecc.). I minori coinvolti oscillano tra le 700 e le 800 unità.

Nel triennio 2006-2008 il dato relativo ai minori fuori dalla famiglia di origine si è stabilizzato: circa 2000 l'anno. Di questi 1300 vivono presso famiglie affidatarie e 700 in strutture residenziali (144 in Toscana). Ciò significa che in Toscana, al 31 dicembre 2008 vivevano fuori dalla propria famiglia circa 4 minori su 1000 minori residenti. Il dato è tra i più alti a livello nazionale ed evidenzia una sempre maggiore attenzione da parte dei servizi territoriali che si mostrano sensibili nella presa in carico del fenomeno.

In quanto al rapporto tra bimbi in affidamento familiare e quelli accolti in strutture residenziali, in Toscana è di 2 a 1, contro l'1 a 1 a livello nazionale. Anche questo è un valore significativo, con la Toscana ai primi posti dopo Valle d'Aosta e Liguria, sintomo di un ricorso maggiore dell'affidamento familiare rispetto a quello in strutture, a recepimento della legge 149/2001 (che disciplina adozione e affidamento di minori). I minori stranieri dati in affidamento a famiglie sono il 34%, contro il 51% circa che vive in strutture. Di questi il 60% sono non accompagnati, ovvero entrano nel nostro paese senza nessun adulto al seguito.

Per la prima volta dopo molti anni sono in calo le domande di adozione, sia nazionale che internazionale. Dalle 883 del 2006 si è passati a 655 nel 2008, un dato in contro tendenza rispetto al passato e che si ripercuoterà tra alcuni anni sul numero di bimbi adottati che al momento è ancora in crescita. Cambiano anche le caratteristiche delle coppie. Aumenta ad esempio l'età media che in Toscana è, al momento di presentare la domanda, superiore di circa 3 anni rispetto alla media nazionale: nel 2006 era 40,6 anni per gli uomini e 38,6 per le donne; nel 2008 si è passati rispettivamente a 41,3 e 39,3.

Per quanto riguarda la provenienza dei bambini stranieri adottati nel 2008 troviamo al primo posto l'Etiopia, ed anche alcune novità come il Vietnam e la Cambogia, che compensano la forte riduzione della adozioni dai paesi dell'est come Bulgaria, Romania, Russia e Ucraina.

Ultimo aggiornamento: 26/06/2012 - 09:47