“Di razza umana”, contro tutti i razzismi

«Sappiamo che siete vittime di una grave situazione economica ma siete arrivati in un Paese dove esiste un ordine economico giusto. Ognuno di voi dovrà integrarsi nel nostro sistema economico». Una voce fredda accoglie i migranti appena arrivati.

Siamo nel 2015, alla dogana di un Paese sconosciuto dove si parla una lingua sconosciuta. Poliziotti con occhiali scuri e divise in pelle nera, accolgono gli immigrati italiani in fuga dal loro Paese con modi bruschi e spicci.

Si percepisce immediatamente smarrimento e senso di sopraffazione. Il migrante si rende conto di non avere diritti e viene colpito da un senso di impotenza. Sperimentando in prima persona l'esperienza come immigrato il visitatore dovrà affrontare il problema dei documenti, del visto d’ingresso, del riconoscimento delle professionalità acquisite e subire atteggiamenti discriminatori e pregiudizi.

É la mostra interattiva “Di razza umana”, promossa da Unicoop Firenze con il contributo della Regione Toscana in collaborazione con l'Istituto degli Innocenti.

Un'esposizione che, come dice l'assessore alla Cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti presente alla conferenza stampa «Vuol far capire come ci si sente ad essere discriminati. Imparare a conoscere il diverso arricchisce costringe a confrontarsi con i lati più risposti delle nostre coscienze e abitua a rimettersi in discussione - aggiunge l'assessore - E questo vale particolarmente in una fase di globalizzazione come l'attuale, che rischia di globalizzare sì, ma in direzione di una complessiva massificazione. Invece dobbiamo aggrapparci al nostro patrimonio di tradizioni, di valori culturali, conoscerlo a fondo e metterlo dialetticamente a confronto. In questo modo, sapendo chi siamo, potremo affrontare gli altri, i diversi, senza paure e comprendere quanto loro mettono a nostra disposizione della loro cultura per farne ricchezza anche nostra».

Il percorso espositivo permette ai visitatori di fare un viaggio attraverso gli stereotipi e i pregiudizi che giustificano le discriminazioni razziali e l’esclusione offrendo però la possibilità di riflettere sul significato di diversità ma anche sugli inganni della percezione, e sulle nuove tipologie migratorie e i meccanismi economici che le causano. Lo scopo della mostra è stimolare la riflessione e sviluppare le capacità critiche per individuare le forme dissimulate di discriminazione e di razzismo presenti nella nostra vita quotidiana.

Il percorso (la visita dura due ore) ruota intorno ai miti del sottosviluppo e attraverso un video di tipo storico viene presentata l’evoluzione della globalizzazione economica, dalle scoperte geografiche ad oggi, seguendo anche il passaggio dall’idea di razza al razzismo.

«Prima di arrivare a Firenze la mostra è stata presentata ad Arezzo, Pistoia, Pisa e Siena – spiega Daniela Mori, responsabile dei progetti sociali di Unicoop Firenze – è stata visitata da quasi 2700 ragazze e ragazzi che, grazie alla simulazione, hanno potuto sperimentare sulla loro pelle l'esperienza di essere migrante. Un'esperienza forte che li ha fatti pensare».

Il titolo della mostra nasce dall'esperienza di migrante di Albert Einstein che trasferitosi negli Stati Uniti a causa delle persecuzioni antisemite in Germania e in Europa, sul modulo per l'immigrazione, alla domanda sulla razza di appartenenza scrisse “Umana”. Infatti, secondo gli ultimi studi sulla genetica umana portati avanti anche da Luigi e Francesco Cavalli-Sforza, la suddivisione in razze in base ai caratteri somatici, è superficiale e biologicamente infondata.

La mostra rimane aperta fino al 3 marzo nel Salone Borghini dell'Istituto degli Innocenti. La visita è possibile (dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 18.30) solo in gruppo e su prenotazione che può essere fatta chiamando lo 055 4225621. Fino ad ora si sono già prenotati di una cinquantina i gruppi. Si rivolge soprattutto agli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado, a quelli della scuola secondaria di secondo grado, oltre che gli adulti. (sp)

Ultimo aggiornamento: 19/06/2012 - 14:22