A Firenze la Festa dei Bambini

Secondo l'ultimo rapporto sulla Rete dei servizi educativi in Toscana, nel 2006-2007, il 29,8% dei bambini residenti in età 3-36 mesi, viene accolto in un servizio educativo per la prima infanzia.

Una meta raggiunta con notevole anticipo rispetto agli obiettivi di Lisbona fissati dal Consiglio europeo che indicano (entro il 2010) l'accesso ai servizi educatici di un bambino su tre in quella fascia d'età.

La Toscana è infatti una delle regioni italiane che può offrire esempio di buone pratiche e di integrazione interculturale all'interno delle sue strutture di accoglienza. Tra queste i nidi dell'Istituto degli Innocenti.

Nella mattinata del 15 dicembre, presso la Bottega dei Ragazzi, i bambini saranno i protagonisti. L'assessore all'Istruzione della Regione Toscana Gianfranco Simoncini, per fine anno, ha voluto Festa dei Bambini alla quale parteciperanno i piccoli ospiti dei Servizi educativi per la prima infanzia che frequentano i nidi del centro storico del Comune di Firenze.

La mattinata di festa prevede una prima parte dedicata ai bambini, con giochi, spettacoli di clownerie, danza e animazioni. Seguirà la premiazione di 18 educatori e relatori che hanno partecipato al seminario di formazione del 30 e 31 ottobre scorso con la consegna delle targhe "Premio Buone Pratiche".

Ma a volte, da alcuni genitori, i nidi vengono percepiti come luoghi nei quali parcheggiare i bambini durante le ore di lavoro. Allora come evitarlo? Lo spiega Angela Cecchi, dal 1971 educatrice dell'Istituto degli Innocenti: “Il rapporto coi i genitori e il loro coinvolgimento sono fondamentali. Il nostro lavoro tiene conto soprattutto del fatto che il bambino è un individuo dietro al quale c'è una famiglia”.

Il rapporto con i genitori inizia infatti prima che il bambino entri al nido attraverso un incontro collettivo di mamme e babbi e poi con un colloquio individuale. Durante l'anno sono programmati vari incontri mentre in occasione delle feste - come il Natale - c'è la partecipazione a laboratori nei quali i genitori creano qualcosa da regalare ai bambini e allo stesso tempo familiarizzano tra loro.

“I genitori sono consapevoli del lavoro che facciamo sia con loro che con i piccoli. Chiediamo loro anche di creare un piccolo quaderno con le foto della famiglia – dice Angela mostrando alcuni degli album - che i bambini possono consultare quando vogliono e mostrare agli altri.”.

Ma la Toscana è anche una delle regioni nelle quali esiste un'integrazione multiculturale. Solo nei nidi dell'Istituto, oltre ai bambini italiani, si contano una decina di nazionalità: dalle Filippine al Messico, dal Perù all'Albania, dal Brasile e agli USA, dalla Francia alla Cina.

“Negli asili dell'Istituto i bambini imparano a crescere sapendo che ci sono culture diverse - spiega l'educatrice -ne teniamo conto anche nel menù nel quale una volta alla settimana c'è un pasto etnico come il cous-cous o altra ricetta. E poi ci sono le feste nelle quali bambini e genitori sono coinvolti esprimendo qualcosa che ricorda la loro cultura, come i canti e le danze”.

I nidi dell'Istituto non sono i soli a portare avanti queste buone pratiche e se questo è il primo anno che si tiene la Festa dei Bambini, l'assessore Simoncini si sta muovendo affinché l'iniziativa si possa diffondere anche in altre provincie della Regione. (sp)

Ultimo aggiornamento: 03/07/2012 - 14:25