Conoscere le proprie origini familiari e biologiche, in una parola le proprie radici, ha una rilevanza non certo indifferente nell'esistenza di ognuno. Per coloro che sono stati adottati, poi, la ricerca della propria storia familiare assume un senso ancora più profondo, legato a un' esperienza personale di abbandono, complessa da affrontare e elaborare in qualunque periodo della vita.

L'Istituto degli Innocenti con la sua lunga storia di accoglienza, riceve quotidiniamente richieste di accesso ai dati sulla propria famiglia da parte di coloro che negli anni sono stati accolti nella nostra istituzione. Per questa particolare sensibilità al tema l'Istituto ha deciso di organizzare, venerdì 10 maggio, in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano e il patrocinio della Commissione Adozioni Internazionali, un momento di approfondimento sulla ricerca delle origini, con interventi di esperti nazionali e internazionali.

Il diritto dell’adottato ad accedere alle informazioni sulle proprie origini è stato introdotto nel nostro paese con la legge 149/2001, che modificava la precedente norma in tema adozioni. Ciò in attuazione della Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989 e – più in particolare - della Convenzione dell’Aja del 1993 in materia di adozione internazionale. Si tratta di una norma importante che però, sul piano tecnico subisce ancora una difficile applicazione. I Tribunali per i minorenni hanno infatti adottato procedure diverse per archiviare e svelare le informazioni sulle proprie origini.

Inoltre, la questione dell'accesso alle origini incontra, in certi casi, la tutela estrema della madre che ha deciso di partorire in anonimato, le cui generalità resteranno per sempre inaccessibili. Questa possibilità, in italia istituta per legge (DPR 396/2000, art.30, comma 1) tenta di prevenire gli abbandoni alla nascita offrendo a qualunque donna, anche senza documenti di riconoscimento, assistenza sanitaria per partorire il proprio bambino in condizioni idonee.

Durante il seminario sarà inoltre presentata un'indagine effettuata nei 29 Tribunali per i Minorenni italiani per far luce sulle modalità di accesso e sulle procedure adottate, nelle varie aree del paese, per accompagnare le richeste di informazioni.

Dopo i saluti istituzionali i lavori entrano nel vivo con un intervento della Presidente Tribunale per i minorenni di Firenze Laura Laera, sul quadro normativo di riferimento alla luce della più recente giurisprudenza della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Un prima sessione affronta il tema delle famiglie di origine, ce ne parla tra gli altri Anne Brodzinsky, psicologa e psicoterapeuta, raccontando un'esperienza di lavoro con le famiglie biologiche negli Stati Uniti. Segue un panel che analizza i percorsi di accompagnamento per gli adulti adottati, alla ricerca di informazioni. Raymond Chabrol illustrerà il caso della Agenzia Nazionale per l'accesso alle origini in Francia.

Al termine dei lavori sarà possibile partecipare a una visita guidata dell’Archivio storico dell’Istituto degli Innocenti, previa prenotazione. Ai partecipanti verrà consegnata una copia gratuita del nuovo volume della collana “Segni” (Carocci Editore) dal titolo "Alla ricerca delle proprie origini. L’accesso alle informazioni tra norma e cultura" (fr.cop)

Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:33