«Pochi sanno che l'adozione, come la intendiamo oggi, è un'istituzione recente. Il bambino abbandonato, non avendo genitori non poteva essere adottato». Lo afferma Lucia Sandri, storica, che per vari anni ha curato l'Archivio degli Innocenti. Ha da poco pubblicato, sulla rivista on line “Mélanges de l’École française de Rome - Italie & Méditerranée modernes et contemporaines”, una ricerca sull'adozione che attraversa quattro secoli.

L'indagine, durata diversi mesi, è stata portata avanti nell'Archivio storico, un luogo che racchiude più di 13 mila volumi con i dati che coprono il periodo dalla nascita dello Spedale, nella prima metà del Quattrocento, fino al 1950 e oltre.

La storia dell'adozione viene da lontano. Il punto di riferimento, anche se non si può parlare di adozione come la intendiamo oggi, è il diritto romano. Ai tempi dell'antica Roma, per i minori, esisteva la cessione della patria potestà ad altra persona. L'indagine di Lucia Sandri vuole verificare come questo istituto giuridico si sviluppa durante i secoli.

«Nel Medioevo si assiste al fenomeno dell'abbandono dei bambini che vengono accolti dagli Spedali - spiega Sandri – tra i quali anche quello degl'Innocenti. Erano questi enti che davano “in adozione” i piccoli con cessione della patria potestà. Si forma così un nuovo istituto giuridico che riguarda il bambino piccolo senza genitori».

In effetti non era adozione ma durante i secoli si assiste alla sua formalizzazione. Esistono però alcuni personaggi che danno una spinta importante. Tra questi Vincenzo Borghini, attivo a Firenze alla corte de' Medici di Cosimo I e poi del figlio Francesco I. Fu priore degl'Innocenti dal 1553 al 1580 e nei locali dello Spedale portò la scuola di musica e di pittura.

«Borghini faceva vedere che esercitava la patria potestà sui bambini ospitati – racconta Sandri - e se si presentavano il padre o la madre, esercitava il potere anche come giudice arrogandosi il diritto di non consegnare gli orfanelli a coloro che dicevano di essere i genitori».

Anche un altro personaggio dello Spedale degl'Innocenti fu una figura importante: Giovanni Neri Badia. Priore dal 1767 al 1790 era fratello di Pompeo Neri, aiutante del Granduca di Toscana. «Stendevano atti simili a quelli pubblici – conclude – loro, ma anche molti genitori “adottivi”, regolarizzavano i bambini anche dal punto di vista patrimoniale intestando loro proprietà immobiliari e terreni. Erano figure di alto profilo culturale e molto coraggiose».

Si dovrà attendere fino agli anni Sessanta per avere cambiamento legislativo in materia. Nel 1967 si passa dall'aspetto caritatevole della tutela all'adozione, che diventa strumento per soccorrere l'interesse del bambino in stato di abbandono. Da quella data il minore acquisisce il diritto ad avere una famiglia idonea e stabile. (sp)

Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:37