Cambiamenti in vista per i nidi toscani. Approvato a luglio il nuovo regolamento regionale che ridefinisce gli standard dei servizi rivolti ai bambini dai 3 mesi ai 3 anni, puntando su una maggiore flessibilità e sulla qualità degli operatori.

Il regolamento introduce novità riguardo alla qualificazione del personale che opera nei nidi, al rapporto numerico tra educatori e bambini, alle caratteristiche delle strutture e punta molto sull’armonizzazione tra i servizi. Ecco cosa cambia.

D’ora in avanti nei nidi toscani gli operatori dovranno essere laureati o diplomati, non sarà più possibile accedere a questo incarico per chi ha solo qualifiche professionali o il titolo di operatore sociosanitario (ferma restando la salvaguardia dei lavoratori già impiegati e di chi era già in possesso dei titoli precedentemente richiesti). Una scelta che va nella direzione di innalzare la qualità del servizio, qualità che nel caso dei nidi passa in buona parte dalla preparazione e professionalità del personale.

Diventa più flessibile il rapporto numerico tra educatori e bambini che sarà di 1 a 6 per i bambini sotto i 12 mesi, di 1 a 7 per i bambini tra i 12 e i 24 mesi e di 1 a 10 per i bambini tra i 24 e i 36 mesi. Le strutture dovranno dedicare una media di 5 metri quadri a bambino.

Nuovi strumenti faciliteranno alle famiglie la scelta, in base alle proprie esigenze e necessità: tutti i nidi dovranno dotarsi di una carta dei servizi e in ogni comune sarà istituito un registro degli educatori, per mettere a disposizione personale qualificato disponibile per prestazioni private.

Nasce il Coordinamento gestionale e pedagogico dei servizi e di ambito comunale e zonale, con l’obiettivo di superare le le differenze - a volte marcate - che si riscontrano tra servizi, anche all’interno di uno stesso Comune. Il Coordinamento sarà un organismo di raccordo che punterà ad armonizzare le regole e, in prospettiva, anche le tariffe.

Vengono potenziati i nidi domiciliari, introducendo la compresenza o la sostituzione dell'operatore professionale in caso di necessità.

“Questo nuovo regolamento – spiega la vicepresidente della Toscana ed assessore regionale a scuola, università e ricerca, Stella Targetti – punta a innalzare la qualità dei servizi per la prima infanzia e a semplificare le regole. Il primo obbiettivo si raggiunge prestando particolare attenzione alla qualifica professionale di chi lavora nei nidi e quindi sta quotidianamente con i bambini. La semplificazione passa invece da alcune nuove norme e dal tentativo di creare un sistema sempre più integrato tra pubblico e privato e una governance del sistema sempre più omogenea a livello zonale e regionale”. “Questo – prosegue Targetti – è dunque un regolamento che vuole essere all’altezza del sistema toscano di servizi per la prima infanzia, che è riconosciuto come uno dei migliori a livello nazionale”.

"Sistema toscano" che sembra davvero avere una marcia in più rispetto alla media del Paese. Come emerge dallo stato di avanzamento del Piano di indirizzo generale integrato 2012-2015 la Toscana conferma anche per il 2012 il record nell’offerta di nido e centri gioco per i bambini da zero a tre anni. Il tasso di accoglienza dei bambini nei servizi educativi per la prima infanzia si è attestato al 31,7%, a fronte di una media nazionale del 19% e in linea con gli obiettivi europei. I bimbi iscritti sono 27.038. Per i bambini da 3 ai 6 anni la Regione ha voluto anche per il 2012 integrare le carenze di insegnanti designati dal ministero con proprie risorse, attivando così 106 sezioni Pegaso, cui si aggiungeranno le 39 finanziate per il prossimo anno scolastico, per un totale di 145 sezioni che accoglieranno oltre tremila bambini. (fc)

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Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:33