La storia dell’infanzia passata agli Innocenti, la fabbrica brunelleschiana, il passaggio degli artisti che hanno reso più belli gli ambienti, i beni delle fattorie dell’antico Ospedale di piazza Santissima Annunziata: i preziosi documenti che testimoniano i sei secoli di attività agli Innocenti possono essere consultati grazie al nuovo sistema informatico che permette agli studiosi una consultazione più agevole dell’archivio dell’Istituto degli Innocenti.

È stato sviluppato, in accordo con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e in collaborazione con il Centro archivistico della Scuola Normale superiore di Pisa, un inventario online dalla fruizione più semplice per il cittadino nella ricerca di fonti per la ricostruzione della storia dell’Istituto, della città di Firenze e non solo.

La pubblicazione online dell’inventario si affianca all’importante progetto di riordino dell’intero archivio realizzato in accordo con la Soprintendenza archivistica. Il lavoro sull’archivio storico, che comprende oltre 13 mila documenti che coprono un periodo di tempo che va dal 1218 al 1950, è iniziato negli anni Novanta. Nel 2010 è iniziato invece il progetto di riordino dell’archivio di deposito, con i materiali successivi al 1950, elaborato dal personale dell’Istituto con la collaborazione di esperti esterni.

Dopo una prima fase di riordino fisico dei materiali di deposito, ora conservati all’interno di locali ristrutturati, è stato realizzato un primo censimento informatizzato dei documenti.

A partire dal 2016 i dati dei due archivi (raccolti nel “Fondo Ospedale”, quelli dell’archivio storico e nel “Fondo Istituto”, quelli dell’archivio di deposito), sono stati quindi riversati nel sistema informatico unico ArDeS.

“La documentazione conservata nel nostro archivio è un patrimonio unico per completezza cronologica e varietà che ben testimonia l’attività dell’Istituto nei suoi sei secoli di vita – spiega la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida - la stratificazione temporale delle carte riflette l’evoluzione dell’antico Ospedale fino allo sviluppo di moderni servizi educativi e sociali e di attività di ricerca, formazione e documentazione sull’infanzia e l’adolescenza. Ma l’archivio conserva anche altri documenti di enti i cui beni sono stati aggregati agli Innocenti (come l’Ospedale di San Gallo o la Badia di Fiesole) o giunti con l’eredità di importanti famiglie fiorentine del XIV e XV secolo (come Banchi, Cambini, Salutati)”.

“Con questo nuovo sistema informatico è possibile sapere, svolgendo la ricerca sul proprio computer di casa, quali materiali sono conservati nel ricco archivio dell’Istituto degli Innocenti, si dà così uno strumento indispensabile allo studioso, come al cittadino, che voglia approfondire un aspetto della storia dell’Istituto e di Firenze. Ferme restando ovviamente le regole di consultazione dei documenti”, precisa il direttore generale Giovanni Palumbo.

I documenti dell’archivio, infatti, possono essere consultati liberamente, fanno eccezione quelli contenenti dati personali e giudiziari secondo quanto previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e dal Codice della privacy. Nel caso di ricerca delle proprie origini, sono esclusi dalla consultazione i documenti degli ultimi 100 anni relativi ai parti anonimi. Coloro che sono stati adottati devono rivolgersi al Tribunale per i minorenni della città di residenza, che darà le indicazioni necessarie per accedere alle informazioni e possono rivolgersi al servizio Se.R.I.O., il nuovo servizio per le informazioni sulle origini, curato dall’Istituto degli Innocenti (dal martedì al venerdì dalle ore 10,00 13,00; il lunedì dalle ore 14,30 alle 16,30 ai seguenti numeri telefonici: 055 2037273 - 397 – 266, email: serio@istitutodeglinnocenti.it).

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Ultimo aggiornamento: 03/04/2018 - 15:48