Progetto Cuore della Lunigiana

Dalla Lunigiana a Betlemme. É questo l'itinerario percorso da una task force tecnica partita qualche giorno fa in Palestina per il progetto Cuore della Lunigiana. L'obiettivo è portare aiuto a un centinaio di bambini abbandonati, orfani e portatori di handicap dei territori palestinesi.

La risposta all'appello giunto da Betlemme è stato accolto a Quercia, un piccolo borgo, frazione di Aulla, dove il parroco - che è anche responsabile dell'associazione umanitaria Quercia d’oro - ha preparato la prima stesura del progetto.

Cuore della Lunigiana si è poi sviluppato in collaborazione con l’Associazione Genitori A.Ge. “Alice e Flavio”, Amici di Elsa onlus e l'adesione del Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato (Parma) che da tempo segue i bambini cerebrolesi della Lunigiana.

La breve missione della durata di tre giorni, ha permesso alla delegazione italiana di prendere contatto con le strutture locali tra le quali anche il Caritas Baby Hospital di Betlemme, unico ospedale pediatrico specializzato dei territori palestinesi che sorge a pochi metri dal quel muro che il governo israeliano definisce barriera di sicurezza.

“Questa prima missione a Betlemme è servita per capire meglio la situazione – spiega Antonio De Tanti, primario del Centro Cardinal Ferrari e direttore scientifico del progetto appena tornato dalla Palestina – alla creche abbiamo trovato bambini sani di pochi mesi abbandonati da ragazze madri ma anche piccoli con disabilità cognitive. A Betlemme ci è stato detto che troppe volte sono stati presentati progetti grandiosi mai realizzati. La nostra idea è creare una piccola struttura riabilitativa nell'ospedale, un progetto che può nascere solo se è condiviso”.

Nelle prossime settimane verrà fatta una stima dei costi e in seguito sarà attivata una raccolta fondi. Sono oltre 100 mila i bambini con età inferiore ai quattro anni che vivono nella regione tra Betlemme e Hebron. Nessuno di loro ha la garanzia dell'assistenza sanitaria. (sp)