La scuola italiana è già digitale

Per l'intera mattinata del 21 settembre a distanza di dieci giorni dalla riapertura delle scuole in tutta Italia l'argomento top di Twitter è stato l'hashtag #Twitterfromschool. Seguendo l'avvicendarsi continuo dei cinguettii sul social network era facile rendersi conto che gli autori erano al 90% ragazzi che twittavano in diretta dall'aula durante le lezioni. Tra battute e commenti in diretta solo qualche professore risponde a tono, ma sono mosche bianche gli insegnanti 2.0 che utilizzano i social network con disinvoltura per stare dove sono i ragazzi e per trovare un nuovo canale di comunicazione con loro.

Mentre il Miur mette a disposizione 40 milioni di euro per trasformare la scuola italiana in una scuola “digitale” che utilizzi lavagne interattive, tablet e computer, le nuove tecnologie sono già entrate in classe tramite e grazie ai ragazzi che, armati dei loro smartphone e in alcuni casi dei loro tablet, comunicano con il mondo esterno dalla loro aula. Questo ingresso, non controllato, nelle nuove tecnologie nelle scuole italiane ci mette di fronte all'urgenza di affrontare il problema dal rapporto dei ragazzi con gli strumenti tecnologici e con i social media.

Tutto questo accade mentre il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente pubblicato un opuscolo con le regole da seguire per garantire a scuola la privacy dei ragazzi che è messa a rischio da strumenti come gli smartphone e i tablet. Le raccomandazioni sono indirizzate principalmente agli istituti e agli insegnanti per quanto concerne la pubblicazione dei risultati delle prove d'esame e la gestione dei dati sensibili degli allievi registrati con l'iscrizione on line. La regolamentazione dell'utilizzo di cellulari e tablet da parte dei ragazzi è infatti demandata ai singoli istituti scolastici che possono vietare o meno l'utilizzo diquesti strumenti, ricordando che “la diffusione di filmati e foto che ledono la riservatezza e la dignità delle persone può far incorrere lo studente in sanzioni disciplinari e pecuniarie o perfino in veri e propri reati.”.

Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha annunciato che durante quest' anno scolastico tutte le classi saranno dotate di un computer mentre tutti i docenti di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia saranno dotati di tablet così da iniziare a eliminare la carta nelle scuole a partire dai registri di classe.

Le istituzioni continuano a non tenere conto che i ragazzi sono già attori protagonisti della rivoluzione tecnologica e che la scuola dovrebbe essere il luogo dove valorizzare e affinare le loro capacità. Se le nuove tecnologie entrano a scuola bruciando i tempi delle istituzioni è necessario mettere al centro i ragazzi sia valorizzando la loro saggezza tecnologica, secondo la definizione del guru del web Mark Prensky, sia aiutandoli a comprendere le infinite possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Da una parte la digital wisdom dei più giovani può rendere, a tratti, orizzontale la struttura gerarchica della scuola con uno scambio di ruoli tra docente e discente con gli alunni che aiutano gli insegnanti a orientarsi nel grande mare del web, dall'altra i professori possono riempire di contenuti gli strumenti tecnologici maneggiati agli allievi affinchè le tecnologie non siano recepite esclusivamente come distrazioni ma possano essere impiegate in maniera positiva a scuola e fuori. (francesca conti)

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Ultimo aggiornamento: 02/10/2012 - 09:39