Ragazzi su Facebook, consigli per i genitori
Una ricerca francese svela i comportamenti on line dei minori
08 Luglio 2011
Anche la Francia si interroga sul rapporto tra minori e social network e sul ruolo educativo dei genitori al tempo delle nuove tecnologie, è stata infatti da poco presentata una ricerca realizzata da TNS Sofres sui comportamenti on line dei bambini e ragazzi dagli 8 ai 17 anni e grazie ai risultati è stata stilata una lista di consigli per i genitori dei nativi digitali.
Le tre realtà che hanno commissionato la ricerca sono l'Unione nazionale delle associazioni familiari (Unaf), la Commissione nazionale dell’informatica e delle libertà (Cnil) e l’associazione Action innocence, ong che realizza campagne contro la pedopornografia on line e tiene incontri nelle scuole per sensibilizzare i bambini alla navigazione sicura.
L'indagine condotta su 1200 minori è nata dalla necessità di capire cosa fanno i ragazzi quando si connettono ai social network e quanto sono attenti alla loro privacy e ai dati che mettono in rete, visto che il 48% dei giovani dagli 8 ai 17 anni ha un profilo Facebook.
I dati più interessanti sono però quelli legati alla privacy , infatti il 92% dei ragazzi utilizza su Facebook la vera identità e non ha nessun problema a lasciare informazioni personali in rete, tanto che l'88% pubblica foto personali o degli amici.
Ma quando questi ragazzi, navigando su internet, si imbattono in contenuti poco adatti a loro come scene di violenza, sono pochissimi quelli che si rivolgono ai propri genitori per parlarne, soltanto il 10%. Ne parlano quelli che già dibattono in famiglia di questioni legate alle nuove tecnologie.
Sono più numerosi invece i giovani internauti che discutono con i propri genitori a proposito dei social network ma solitamente le discussioni riguardano il tempo che i ragazzi passano in rete e non i contenuti che visitano o i dati che mettono in circolazione. Il 49% ha tra gli amici di Facebook i propri genitori, un modo per tenere sotto controllo l'attività dei figli in rete.
Isabelle Falque-Pierrotin, vice presidente del CNIL, ha dichiarato presentando la ricerca che l'educazione digitale è, al giorno d'oggi, un compito anche dei genitori oltre che della scuola e la protezione della vita privata costituisce un elemento fondamentale di questo tipo di educazione.
E proprio per questo è stata stilata una lista di consigli per genitori di giovani internauti: tenere il computer in uno spazio comune, parlare con i figli e interessarsi alle loro attività in rete, farsi spiegare dai ragazzi, che spesso sono i più esperti in famiglia, quello che fanno tramite le nuove tecnologie. Inoltre parlare con loro soprattutto di reputazione on line e dell'importanza di non diffondere tramite social network infromazioni troppo intime, informarli inoltre anche sui loro diritti e doveri, come la possibiltà di denunciare chi compie atti di cyberbullismo o cerca di adescare persone on line.
Per concludere, forse il consiglio più importnate è quello di spiegare ai ragazzi come impostare i vari livelli di privacy e quali informazioni passare ai propri amici virtuali poiché in media un 30% degli amici dei minori su Facebook è costituito da persone sconosciute, spesso amici di amici.
Non è facile accompagnare i propri figli in questo percorso soprattutto per i genitori poco avvezzi alle nuove tecnologie, ma François Fondard, presidente dell’Unaf, ha rassicurato gli immigrati digitali più spaventati: “Spesso ci troviamo di fronte famiglie che si sentono impotenti. Ma non bisogna essere esperti di nuove tecnologie per trasmettere ai propri figli principi educativi e accompagnarli verso l’autonomia”. (francesca conti)
Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:32