Ricordando Giuseppe Barellai, medico e patriota, fondatore degli “ospizi marini”
Firenze, 23 ottobre 2013 - Una giornata di studio sulla figura di Giuseppe Barellai, medico e filantropo, fondatore degli "ospizi marini" per i bambini affetti da tubercolosi e forte sostenitore, tra l'altro, di una codifica per le norme deontologiche mediche. L'iniziativa avrà luogo giovedì il 24 ottobre dalle ore 10 all'Istituto degli Innocenti.
Il convegno, dal titolo “Giuseppe Barellai, Il dovere del medico, la situazione sanitaria dell’Ottocento e le nuove realtà epidemiologiche” è promosso dall'Università degli Studi di Firenze e dal Comitato Fiorentino per il Risorgimento con il sostegno dell'Istituto.
La figura di Giuseppe Barellai (1813-1884) – medico, epidemiologo e patriota, si allinea a quelle di molti medici del periodo, che si dividevano tra attività scentifica ed altrettanto intenso impegno politico. Dedicatosi allo studio delle profilassi delle forme tubercolari giovanili, Barellai ne diffuse l'idea e le ragioni. In particolare, si occupò dei bambini scrofolosi – ovvero affetti da manifestazioni extra polmonari della tubercolosi – per i quali non esisteva fino a quel momento alcuna terapia. Convinto dell'importanza della prevenzione, in mancanza di una cura, promosse la fondazione di apposite strutture, dove i piccoli malati avrebbero potuto trovare condizioni igieniche e climatiche ideali. Il primo ospizio marino venne fondato a Viareggio nel 1856, su un terreno messo a disposizione dal governo del Granducato. Questo esempio venne poi seguito da numerose altre città, in Italia e in Europa.
L’impegno di attento epidemiologo condusse Barellai ad occuparsi di igiene urbana e di organizzazione sanitaria degli ospedali ma anche di questioni deontologiche che lo portarono ad aderire alle prime società di mutuo soccorso, preludio dei successivi ordini dei medici. E all’interno della società fiorentina fu un deciso sostenitore della necessità di codificare – a beneficio del medico ma anche del paziente – quella normativa deontologica che fino a questo momento si presentava ancora in veste di imprecisato ‘obbligo morale’ di valenza soggettiva.
Dopo il saluto di Alessandra Maggi, Presidente dell’Istituto che, da secoli, dedica il proprio impegno all’infanzia, interverrà Antonio Panti, Presidente dell’Ordine dei Medici, che insisterà sul processo di codificazione delle norme deontologiche, seguito da Giovanni Cipriani, che metterà a fuoco il ruolo di Barellai nelle guerre del Risorgimento.
Sergio Casprini interverrà sulla collazione delle testimonianze iconografiche relative a Barellai e Pierluigi Cabras tratterà il ruolo della Società Filojatrica nel supportare gli ospizi marini.
Chiuderà la sessione l’intervento di Laura Vannucci, Direttrice della Biblioteca Biomedica dell’Università di Firenze, che presenterà i documenti della pratica relativa alla "matricolazione" di Barellai in Medicina, ovvero l'autorizzazione concessa dal Collegio Medico ad esercitare la professione.
Nel pomeriggio, gli interventi di Mauro Cozzi e Cesare Lubello ed Esther Diana saranno dedicati alla contestualizzazione della figura e dell’opera di Barellai nel quadro dell’ambiente sociale e scientifico di fine Ottocento, in un momento storico che vedeva le leggi sanitarie protagoniste dei grandi lavori che si attuavano in tutte le capitali d’Europa. Donatella Lippi ed Alessandro Bartoloni si soffermeranno sulla presenza della tubercolosi nella società dell’Ottocento e in quella attuale, aprendo uno spaccato anche sulle nuove realtà dell’epidemiologia.
Il Convegno, che ha ricevuto il patrocinio dell’Università di Firenze, del Comune e della Provincia di Firenze, della Regione Toscana è ad ingresso libero e si rivolge in particolare a studenti, operatori sanitari e medici: questi ultimi avranno la possibilità di ottenere crediti ECM.
Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:33