Venerdì scorso al talkshow su Rai 3 “Cominciamo bene” è stato presentato il progetto dell’Istituto degli Innocenti “Adotta un'opera d'arte” come un esempio virtuoso per generare risorse economiche a sostegno della cultura, in periodo di tagli e ridimensionamenti. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione che propone a enti, aziende e privati cittadini di “adottare” una serie di opere in precario stato di conservazione, finanziandone il restauro. Le opere, alcune delle quali ancora non visibili al pubblico, una volta recuperate
saranno esposte nel futuro allestimento del MUDI, il nuovo Museo degli Innocenti.


Alla trasmissione Rai ha partecipato la presidente dell'Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi assieme a vari ospiti, fra cui il critico d’arte Vittorio Sgarbi che ha particolarmente apprezzato la collezione del MUDI e la campagna di salvaguardia delle opere.
Il programma, andato in replica su Rai International, è stato visto a New York da Amedeo Scognamiglio, rinomato designer di gioielli che ha deciso di adottare il trittico di Giovanni Toscani. L’opera, databile fra il 1410 e il 1420, è dipinta da entrambi i lati e documenta la funzione di assistenza alle donne nella Firenze dell'epoca. La pala centrale del trittico è di proprietà della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze.
Amedeo Scognamiglio, che fa parte di una famiglia originaria di Torre del Greco impegnata dal 1857 nell’arte del cammeo, oltre a sottoscrivere il restauro promuoverà negli Stati Uniti la campagna “Adotta un’opera d’arte” e le iniziative di tutela del patrimonio monumentale degli Innocenti. Delle ventiquattro opere in precario stato di conservazione - per la maggior parte databili tra il XIV e il XVI secolo – ne sono già state adottate dodici per un totale di 110 mila euro. Altre cinque sono opzionate, per un importo di oltre 40 mila euro. Tra le più importanti già in fase di restauro il trittico di Giovanni del Biondo “Annunciazione con i Santi Nicola e Antonio Abate” (fine XIV secolo). Restano invece da realizzare i lavori
di recupero architettonico sulla facciata Brunelleschiana e sui cortili monumentali degli Uomini e delle Donne.
Varie le aziende e organizzazioni che hanno aderito con entusiasmo alla campagna: Camera di Commercio di Prato, Lions Club Firenze Pitti, Compagnia de' Semplici, Starhotels s.p.a, Monica Tiozzo (presidente di Nomination srl), Miniconf srl, Banca del Vecchio, Thales Italia, Fani gioielli, Ilaria Manifatture lane srl, Confindustria Firenze. Tra i donatori anche molti privati cittadini. Tra questi una cordata di bambini ha ricevuto in dono da genitori e nonni il restauro del Putto in fasce del 1557 della Scuola fiorentina in pietra serena, storico simbolo degli Innocenti. Mentre gli alunni di una scuola hanno offerto all'insegnante, come regalo di fine anno, un piccolo contributo per la campagna dei restauri.

Si aderisce sottoscrivendo il restauro di una singola opera ma anche donando una quota dell'importo previsto. Le opere restaurate, una volta esposte, riporteranno il nome dei donatori, che diverranno a tutti gli effetti sostenitori del Museo e saranno menzionati nel catalogo e nei documenti ufficiali. Il catalogo delle opere è consultabile, in italiano ed in inglese, dall'home page del sito www.istitutodeglinnocenti.it


Per informazioni sulla campagna:
Cecilia Sandroni: +39 335 1987642
restaurimudi@istitutodeglinnocenti.it

Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:32