Richieste al nido superiori all’offerta e posti vuoti all’infanzia: per servizi accessibili a tutti occorre puntare su sistema integrato 0-6
I dati illustrati oggi a Firenze al convegno nazionale Educazione Zerosei alla presenza del ministro dell’Istruzione Bianchi
Firenze, 18 gennaio 2022 – Da una parte richieste per i nidi superiori all’offerta, dall’altra posti vuoti nelle scuole dell’infanzia: la prospettiva è puntare all’integrazione dei due sistemi e rafforzare i poli 0-6. I nidi sono ancora pochi (23% della copertura in Italia) e l’accessibilità è peggiorata con la pandemia: le rinunce riguardano il 16% dei bambini, le dimissioni il 9% e l’irregolare pagamento della retta il 14,5%.
E’ quanto emerso durante il convegno nazionale “Educazione Zerosei. Diritti, qualità e accessibilità nel sistema integrato”, che si è svolto questa mattina all’Istituto degli Innocenti di Firenze.
All’incontro hanno portato il loro saluto, oltre alla presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Dario Nardella, sindaco di Firenze, Ernesto Pellecchia, direttore USR per la Toscana, Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.
Hanno partecipato alla tavola rotonda Sara Funaro, rappresentante Anci Toscana e Assessora Educazione e welfare Comune di Firenze, Gianluca Lombardo, Dirigente Ufficio II Direzione per gli ordinamenti scolastici del Ministero dell’istruzione, Ilaria Antonini, Capo del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, Antonio Mazzarotto, Direttore Area famiglia, minori e persone fragili Regione Lazio, Alessandra Nardini, Assessora Istruzione, formazione professionale, università e ricerca, impiego, relazioni internazionali e politiche di genere Regione Toscana.
“Proprio intorno al tema dell’educazione zerosei, che ha assunto una speciale centralità nelle politiche pubbliche più recenti, si gioca una delle più significative scommesse nel quadro dei provvedimenti di rilancio del Paese che, a seguito della fase pandemica, sono oggi all’attenzione del governo nazionale” ha detto introducendo l’incontro la presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida.
La mattinata di riflessione è stata l’occasione per illustrare i dati annuali del monitoraggio per misurare qualità e accessibilità dell’offerta di nidi nel Paese, che da oltre 10 anni viene realizzato dall’Istituto degli Innocenti, e per presentare l’avvio della nuova collana editoriale dell’Istituto “Infanzia e Adolescenza agli Innocenti”, di cui il primo volume è dedicato proprio all’ “Educazione Zerosei” con gli esiti di questa ricerca e alcune pratiche di eccellenza messe in campo in nei territori, a testimonianza della centralità della questione educativa, del dialogo, dello sviluppo e dell’innovazione che nascono dal confronto e dallo scambio positivo fra le esperienze.
Dagli ultimi dati del monitoraggio, elaborato con un numero crescente di realtà territoriali (che rappresentano 2/5 della popolazione 0-6) emerge che in Italia i nidi sono ancora al 23% di copertura (il target dell’Unione Europea è il 33%) con differenze territoriali: in Toscana un bambino su 3 frequenta un nido, la media italiana è uno su 4 ma in alcune aree del Mezzogiorno si arriva a meno di un bimbo su 10. Le strutture sono poche rispetto alle domande, ciononostante la rinuncia al posto al nido dopo averlo ottenuto, le dimissioni dopo aver iniziato la frequenza (magari per trasferire il bambino in una scuola dell’infanzia come anticipatario ad accesso gratuito) e l’irregolarità nel pagamento della retta (i nidi anche quelli comunali o convenzionati sono ancora a pagamento) sono fenomeni che riguardano oltre il 20% dei bambini che hanno ottenuto il posto in un nido comunale o convenzionato. La situazione è peggiorata con la pandemia: le rinunce riguardano il 16% dei bambini, le dimissioni il 9% e l’irregolare pagamento della retta il 14,5%.
Dati che mostrano come sia necessario intervenire nella prospettiva di ridurre progressivamente, fino ad abolirle come nel caso della scuola dell’infanzia, le rette per l’accesso ai servizi educativi per i piccolissimi.
Le scuole dell’infanzia sono oltre 22.500 e sono presenti in quasi 6.700 comuni italiani. A causa del decremento delle nascite hanno perso oltre 5.000 sezioni e oltre 265mila iscritti in un decennio, mentre il numero medio dei bambini per sezione si è ridotto da 23 a 21.
Per superare questa discrepanza sarebbe utile organizzare sezioni primavera al posto degli anticipi e micronidi o nidi nelle sezioni di scuola dell’infanzia non più necessarie per i più grandi, puntare a rendere progressivamente integrati fra di loro i due sistemi 0-3 e 3-6, rafforzando anche l’integrazione tra pubblico e privato, per migliorare l’accessibilità al servizio.
“Siamo consapevoli che riuscire ad offrire un sistema integrato, ricco, inclusivo di opportunità educative per tutti i bambini in età 0-6 è un obiettivo, ancora oggi, non raggiunto. È quindi una sfida per tutte le istituzioni chiamate a garantire il loro decisivo apporto, a tutti i livelli” ha concluso Giuffrida.
“Questo momento di incontro – ha sintetizzato il direttore generale dell’Istituto degli Innocenti Sabrina Breschi – conferma l’impegno dell’Istituto degli Innocenti a supporto delle politiche per l’infanzia, nell’auspicio che anche le molte realtà locali presenti attivamente nel dibattito possano trovare nel nostro Istituto un importante punto di raccordo e coordinamento per dare forza allo sviluppo di esperienze educative di qualità in modo diffuso nel Paese.”
Ultimo aggiornamento: 02/02/2022 - 19:45