La Nazione del 30 giugno 1875 annuncia “La soppressione delle Ruote per gli Esposti e la sostituzione dell’Uffizio di consegna di Firenze”. E nell’attacco dell’articolo si legge: “L’esposizione e l’abbandono dei bambini illegittimi è un fatto di cui non vi ha altro né più miserando, né più antico nella storia di tutti i popoli e di tutti i tempi”.

La “ruota” degli Esposti a Firenze, ovvero il luogo dell’abbandono dei bambini, era la finestra ferrata dell’Istituto degli Innocenti (Firenze non aveva la struttura ruotante che avevano altri brefotrofi italiani) che fu chiusa quel 30 giugno (insieme alle ruote di Venezia, Verona e Siena), cambiando per sempre le regole dell’accoglienza agli Innocenti. La bambina passata dalle grate della finestra ferrata nella notte del 30 giugno venne battezzata Laudata Chiusuri e il suo nome la dice lunga su quanto questa decisione fosse attesa all’Istituto.

Una ricerca condotta dal personale dell’Archivio storico fa emergere i numeri dei bambini accolti all’Istituto (ricavati dai registri di ingresso “Balie e Bambini”), e chiarisce meglio i motivi della scelta e le sue conseguenze. I bambini arrivati agli Innocenti nel 1874 erano stati 2.319, l’anno prima addirittura di più, 2423. Un anno record era stato il 1871 quando il numero dei neonati accolti aveva raggiunto i 2.530.

Sono numeri questi che parlano di un’emergenza accresciuta dalla seconda metà dell’Ottocento e dei seri problemi di gestione del sistema dell’accoglienza che accomunano tutte le istituzioni assistenziali italiane in quel periodo e che vennero affrontati subito dopo l’Unità d’Italia.

Molti dei neonati che arrivavano e che erano registrati come figli “illegittimi” erano in realtà bambini che una famiglia l’avevano, ma che venivano affidati all’assistenza pubblica a causa delle ristrettezze economiche.

L’Istituto degli Innocenti, sempre attento ad assicurare condizioni di vita degne a Nocentini e Nocentine e ad assicurare loro un futuro, continuò la sua opera di accoglienza grazie all’ Ufficio di Consegna che contribuì ad arginare l’abbandono di minori (che per il giovane Stato Italiano era reato) e per ospitare in Istituto prioritariamente i figli illegittimi, i bambini che una famiglia propria non l’avevano e non avevano nessuno che si prendesse cura di loro.

La tradizione di accoglienza proseguì con lo stesso impegno e anche con la stessa riservatezza ma, grazie all’Ufficio di Consegna, alle nuove registrazioni e alle nuove modalità di accoglienza dei bambini, il numero degli esposti si dimezza da subito. Nel 1876 gli esposti saranno 1.324, l’anno successivo 1.126 fino ad arrivare in venti anni ai 803 bambini accolti nel 1895.

Dal 1889 le registrazioni dei figli legittimi e con madre nota iniziano ad essere separate da quelle degli esposti, si sa quindi che nel ventennale della chiusura della finestra ferrata arrivarono agli Innocenti 605 bambini senza una famiglia, 198 bambini di cui si conosceva la famiglia e la madre. Dal 1880 il numero di bambini accolti resta sotto i 1000, consentendo all’Istituto di organizzare meglio la cura, l’educazione e la crescita dei suoi piccoli ospiti.

Ultimo aggiornamento: 06/09/2018 - 12:03