Concorrere a definire un percorso che consenta la crescita dell'offerta dei servizi socio-educativi sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo per rispondere alla domanda inevasa delle famiglie.

É uno degli obiettivi del convegno nazionale “Asili nido: servizi educativi per la prima infanzia e welfare locale” organizzato da Legautonomie e Istituto degli Innocenti.

L'incontro, che si tiene venerdì 8 giugno a Firenze, nel Salone Brunelleschi (Piazza Santissima Annunziata, 12), intende definire le tappe di un processo che permetta di superare la logica dei servizi a domanda individuale, per affermare la logica del diritto universale. Questo diritto acquisisce maggiore importanza in un settore come quello dei servizi di cura e di educazione della prima infanzia, riconosciuto come essenziale ai fini della riduzione delle disuguaglianze, per gli effetti che influiscono sui futuri percorsi di vita nella scuola e nel lavoro.

La giornata di lavoro viene aperta dalla presidente dell'Istituto, Alessandra Maggi, e introdotta da Rosa Maria Di Giorgi, assessore all’Educazione Comune di Firenze, e da Antonella Coniglio, assessore alle Politiche sociali della Provincia di Firenze.

L'Istituto degli Innocenti partecipa al convegno con Aldo Fortunati, direttore dell'Area educativa, che interviene sul tema “A partire dai dati, tendenze, criticità e prospettive del sistema dei servizi educativi per l’infanzia”; Enrico Moretti, statistico che tratta l'argomento “I costi dei nidi. Riflessioni e spunti dalle più recenti indagini nazionali e regionali”; Maurizio Parente, ricercatore, che interviene su “Promuovere e regolare il sistema dei servizi educativi. Una rassegna delle strategie locali”.

«Le politiche per l'infanzia, per il loro sviluppo, hanno sofferto del disinteresse da parte del governo nazionale – spiega Fortunati – Dalla fine degli anni '70 fino alla legge finanziaria del 2007, abbiamo assistito a un prolungato periodo di assenza di sostegno nell'ampliamento dei servizi. Nel 2007 viene lanciato il Piano triennale straordinario di sviluppo. Fondi per oltre 700 milioni di euro che hanno permesso a Regioni ed Enti locali di lavorare per incrementare i servizi sul territorio. Un intervento straordinario che ha portato a risultati positivi ma che si è esaurito nel 2010. E ancora oggi si registrano forti disparità nei servizi nelle differenti realtà del Paese. Toscana, Emilia-Romagna e Umbria sono riuscite a raggiungere l'obiettivo che prevedeva la copertura dei servizi del 33% entro il 2010, come stabilito dall'Unione europea, mentre tutte le regioni del meridione hanno livelli inferiori al 12%».

Nel pomeriggio, alle 14.00, è in programma la tavola rotonda “Welfare locale e nidi d’infanzia. Esperienze a confronto”. «La crisi economica è un fattore negativo che si aggiunge alla debolezza del quadro tratteggiato – sottolinea Fortunati – la tavola rotonda può essere un terreno di confronto per individuare possibili strategie di tenuta e sviluppo da realizzare con il concorso integrato delle Regioni, degli Enti locali e del privato sociale per lo sviluppo della qualità e della quantità dei servizi educativi per la prima infanzia».

Legautonomie è un'associazione di comuni, province, regioni, comunità montane, costituitasi nei primi anni del secolo impegnata per la crescita democratica e civile del Paese attraverso un processo di rinnovamento istituzionale fondato sulla valorizzazione delle amministrazioni locali e regionali. Aderiscono all'associazione circa duemilacinquecento enti. (sp)

Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:32