Campagna Il cuore si scioglie

Da dicembre 2010 alla fine di marzo 2011 sono stati raccolti 1 milione 550 mila euro per un totale di circa 6.800 adozioni a distanza.

É il risultato della campagna Il cuore si scioglie - che dal novembre 2010 è diventata Fondazione - portata avanti attraverso le sezioni soci Coop e dalle associazioni partner dei progetti internazionali di Unicoop Firenze. Le adozioni a distanza della campagna sono in otto Paesi: Brasile, Burkina Faso, Camerun, Filippine, India, Libano, Palestina, Perù. Ma oltre a queste ci sono i progetti internazionali.

A Besali, in Camerun, il completamento di un presidio sanitario e la sistemazione dell'acquedotto nel cuore della foresta equatoriale. In Burkina Faso con il Movimento Shalom onlus, l'apertura di una banca dei cereali per le famiglie più povere di Ouagadougou. Insieme all'Arci, all'associazione Nosotras e all'associazione nigerina Coniprat il proseguimento del sostegno alle donne e all'infanzia delle comunità urbane di Niamey e della regione di Tillabery, nel Niger per combattere le mutilazioni genitali femminili.

I progetti portati avanti non sono solo ne Sud del mondo ma anche nel nostro Meridione: con Emergency e l'associazione Libera, a Polistena, in Calabria, verrà realizzato un poliambulatorio all'interno di un immobile requisito alla ‘ndrangheta. La Fondazione Il Cuore si scioglie onlus darà 50 mila euro l'anno per i prossimi tre anni, che si aggiungeranno al contributo di 440 mila euro stanziato dalla Fondazione per il Sud per il recupero del bene confiscato.

I fondi raccolti tra dicembre 2010 e marzo 2011 si aggiungono a circa 1 milione di euro annui di Unicoop Firenze che vengono usati in modo concentrato e mirato. Per il 2011 sono state decise tre priorità: adozioni a distanza, accanto alla tradizionale attività di sostegno ai paesi del sud del mondo; attenzione particolare ai giovani in Italia; progetti sul territorio nazionale e locale rivolti a soggetti più deboli.

Tra novembre e dicembre 2010, in tutta la Toscana ci sono stati un centinaio di appuntamenti con una ventina di ragazzi che provenivano dai paesi in cui vengono realizzati i progetti umanitari. C'erano i giovani dalle baraccopoli delle Filippine con le operatrici sociali che hanno allestito uno spettacolo teatrale contro gli abusi e le violenze perpetrate nel ghetto. É stata la volta dei ragazzi lavoratori e rappresentanti del sindacato Manthoc dal Perù e Burkina Faso, delle donne dalla fabbrica di camicie dall'India, dei ballerini dalle favelas del Brasile, delle operatrici sociali dal Libano e di un operatore sociale di uno degli slams di Nairobi, in Kenia.

Un calendario pieno di incontri, attraverso tutte le province toscane in scuole, associazioni, circoli, parrocchie, comuni e università realizzati con l'aiuto e la collaborazione delle sezioni soci Coop. (sp)

Ultimo aggiornamento: 19/06/2012 - 10:47