Figli delle città

Il 28 febbraio, presentazione sulla condizione dell'infanzia.

Oltre metà della popolazione del pianeta vive nelle città, circa un miliardo sono i bambini. L'Unicef, agenzia per l'infanzia delle Nazioni unite ha pubblicato il Rapporto “La condizione dell'infanzia nel mondo 2012-Figli delle città. Sulla vita dei bambini e ragazzi nei contesti urbani”.

Il Rapporto Unicef viene presentato a Roma il 28 febbraio in Senato, a Palazzo Giustiniani nella Sala Zuccari (ore 10.45 in via della Dogana Vecchia, 29). Ospiti il presidente del Senato, Renato Schifani e il giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela, ambasciatore Unicef.

Il documento mette in evidenza l'universo eterogeneo dell'infanzia che abita le città sia nei Paesi ricchi che in quelli poveri, sottolineandone la complessità. Nel mondo sviluppato bambini e bambine possono godere dei vantaggi impensabili per i loro coetanei dei Paesi in via di sviluppo: scuola, assistenza sanitaria, acqua potabile, impianti igienici funzionanti.

Nei Paesi poveri i problemi che deve affrontare l'infanzia sono spesso nascosti o sottostimati. Una situazione che spesso peggiora lo stato di benessere dei bambini già svantaggiati, escludendoli ulteriormente dai servizi essenziali.

La pubblicazione sottolinea che nonostante i bambini che vivono nei centri urbani delle aree povere abbiano maggiore probabilità di sopravvivenza tra 0-5 anni, hanno anche maggiore probabilità di soffrire di malnutrizione rispetto a quelli delle aree rurali. Esiste poi il problema delle espropriazioni e degli sfratti forzati che colpiscono soprattutto le famiglie povere e gli emarginati.

I cinque capitoli del volume trattano dell'infanzia dei centri urbani ma soprattutto viene messa in evidenza l'importanza di porre maggiore attenzione ai disagi delle classi meno abbienti che spesso passano sotto silenzio.

Tra gli argomenti presi in esame i bambini “invisibili”, quelli che non vengono registrati all'anagrafe; i diritti negati all'istruzione; i pericoli e le minacce a cui sono esposti bambini e ragazzi che emigrano nelle città: violenza, criminalità, marginalità. Uno dei capitoli è dedicato anche alla Città amiche dei bambini. Troviamo testimonianze e buone pratiche in vari Paesi del mondo: dal Giappone al Kenya, dal Brasile al Pakistan.

La pubblicazione termina indicando un approccio più equo e maggiormente lungimirante sulla pianificazione degli interventi affinché possano arrivare anche alla fascia della popolazione infantile più difficile da raggiungere. (sp)

Ultimo aggiornamento: 04/05/2012 - 14:40