Dal 2 al 6 marzo l'Istituto degli Innocenti ospita a Firenze una delegazione di giudici minorili e rappresentanti del Ministero della Giustizia della Tunisia per una settimana di formazione sul sistema della giustizia minorile italiana. La formazione è organizzata da Unicef Tunisia e si colloca nell'ambito di un preciso progetto di implemantazione e miglioramento del sistema giudiziario tunisino (progetto PARJ) finanziato dall'Unione Europea.

Abbiamo sentito Raoudha Sammoudi giudice minorile, ricercatore in un centro di studi giuridici e giudiziari, capogruppo della delegazione in studio e rappresentante del Ministero della Giustizia tunisino.

Dottoressa Sammoudi, come funziona il sistema della giustizia minorile in Tunisia?

La giustizia minorile si appoggia ad un codice del 1995, un codice quasi completo che contiene la maggior parte dei diritti presenti nelle principali convenzioni internazionali e si suddivide in una parte civile e una penale. Il sistema prevede una separazione dei giudici, se un minore è vittima di reato la figura competente è il giudice per gli affari familiari. Se al contrario si tratta di un minore che ha commesso un'infrazione contro la legge la figura competente è il giudice minorile.

Esiste quindi una ripartizione generale fra minori vittime e minori esecutori di reato. Il contesto generale della nostra visita è il sostegno al miglioramento del sistema della giustizia minorile in tunisia, nell'ambito di un programma europeo di appoggio alla riforma della giustizia nel nostro paese (Programme d'Appui à la Réforme de la Justice - PARJ). Il codice prevede quindi che i magistrati siano specializzati; pubblico ministero, giudice istruttorio e giudice minorile. Accanto al giudice esiste la figura del consigliere sociale. Inoltre il codice prevede una doppia giurisdizione, una prima istanza e il ricorso in appello. Il sistema fornisce possibilità di assistenza, il minore è accampagnato dai servizi sociali nelle varie fasi del procedimento e redigono un rapporto finale

Quali sono i punti di forza del sistema italiano e, invece, le criticità di quello tunisino?

La grande esperienza dell'Italia, l'elevato numero di istituti che vengono chiamati fin da subito a sostenere il minore, e lo seguono dal compimento del reato fino all'estinzione della pena.

Per quanto riguarda la Tunisia potrei dire che, malgrado il nostro codice sia ben strutturato manca la pratica e la specializzazione legata all'esperienza sviluppata nella giustizia dei minori, il codice è infatti solo del 1995. Mancano le istituzioni che invece qui sono presenti, come un dipartimento per i minori e altri organismi coadiuvanti. Ho parlato prima della figura del consigliere sociale che accompagna i giudici e i magistrati nelle cause relative ai minori. Questi consiglieri sociali, ad esempio, non dipendono direttamente dal ministero della Giustizia ma dal Ministero delle donne dei bambini e dello sport.

Purtoppo la domanda non ha cessato di crescere, c'è sempre più bisogno di organismi che si occupino in maniera competente dei minori e che ne abbiano una buona conoscenza.

Perchè è stata scelta l'Italia e cosa vi aspettate da questa settimana di formazione?

Tornare a casa con nuove conoscenze in particolare grazie allo scambio con la realtà italiana, i professionisti del settore e le vostre esperienza per tornare a casa con un bagaglio di esperienze arricchito da utilizzare sul campo.

Perchè l'Italia riveste in Europa una posizione molto importante riguardo al diritto minorile, c'è una conoscenza radicata nei secoli, il minore è da sempre al centro dell'attenzione. Inoltre come dicevo esistono numerosi istituti che se ne occupano. Il minore è preso in carico, non solamente dalla magistratura ma anche da altri professionisti che si occupano in maniera approfondita di comprendere il comportamento del minore. Questo ha suscitato davvero il nostro interesse. Questo ci fa capire che il sistema funziona. Un dato parla chiaro, i livelli di delinquenza giovanile in Italia non sono così elevati come in altri Paesi europei. (fr.cop)

Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:34