A colloquio con  Chou Ching-hui

«La foto alla quale sono più affezionato è questa» - dice Chou indicando quella della bambina semi seduta su una improbabile struttura/sedia – «é l'ultima fotografia che ho fatto e raccoglie l'esperienza di tutto il mio lavoro».

Tre anni di impegno in un impervia e povera regione della Cina che lo hanno messo a confronto con i sogni dei bambini di una delle aree rurali più povere dell'immenso Paese.


Come è stata la sua esperienza con i bambini e i loro sogni?


É stata incredibilmente bella. Io sono nato come fotogiornalista e ho sempre lavorato con la fotografia in bianco e nero. In questo progetto, per la prima volta, ho utilizzato il colore creando un tipo di immagini - uniche nel loro genere - a metà strada tra la fotografia e la pittura. In molti, dopo aver visto le immagini mi hanno chiesto se i ritratti erano quadri o fotografie. Ognuna delle foto appare surreale. É lì ed è reale ma allo stesso tempo ha qualcosa di mistico, di molto magico, di leggendario. Nei ritratti, negli occhi di ogni bambino si vede il suo sogno, poi quando viene fotografato accanto al suo disegno lo rivede, ne è parte e partecipa ad esso.

Un'immagine nel disegno e un disegno nell'immagine?


Esattamente. Per esempio la foto di questo bambino accanto al suo disegno su questo muro di fango mostra la povertà del villaggio ma allo stesso tempo la strada del cambiamento. Mostra che le abitudini del villaggio devono cambiare. Sul muro di terra è raffigurato il sogno e il mondo che hanno inciso in modo che la gente possa vedere la storia che lo ha creato.

Cosa è cambiato nei bambini del Yellow Sheep River Project?

Ora hanno una possibilità e una speranza. Il progetto è iniziato grazie a un facoltoso magnate di computer di Taiwan perché voleva che i bambini di questo villaggio potessero sperimentare le nuove tecnologie. Sfortunatamente è morto a metà progetto ma avrebbe voluto vedere i cambiamenti e come l'informazione ha rivoluzionato il villaggio e i bambini del luogo. Era uno dei suoi sogni. Attraverso il computer e internet loro creeranno un sogno, una speranza. Quindi non hanno più bisogno di essere poveri. Ora hanno un'opportunità, un futuro nel quale credere.

Che tipo di immagini ha voluto fare?

In questo progetto ha cercato di catturare le immagini del loro sogno ma i sogni non si possono catturare, sono molto vaghi e difficili da mettere sulla carta. É stato necessario lavorare con gli insegnanti per fare in modo che i bambini potessero prima trasporli sulla carta. Inserire i disegni dei sogni dei bambini nelle fotografie è stato come inserire la parte materiale del sogno ma mettere queste immagini sul vecchio muro del villaggio ha creato un forte contrasto nell''ambiente nel quale vivono i bambini. Ciò produce un forte contrasto, anche filosofico, tra il disegno e lo sfondo. I disegni rappresentano il contrasto con l'esperienza che i bambini stanno facendo nella loro vita.

Come è stato l'impatto dei bambini davanti a questa novità?

I bambini erano molto eccitati da questa esperienza. É stato necessario fare molte foto. Gli abitanti del luogo ancora ricordavano gli sforzi fatti dai missionari occidentali e io mi sono sentito come un missionario arrivato in un povero villaggio cinese. I bambini non avevano soldi per comprare carta o colori e occorreva un sacco di materiale per fare in modo che potessero esprimersi. All'inizio hanno creato dei disegni simili copiando l'uno dall'altro. Per dare loro ispirazione è stato necessario formulare domande precise.

Per esempio?

Ho chiesto, di mostrare in che modo sarebbe stato possibile per loro avere un computer. Un bambino mi ha risposto: «Non ho bisogno di avere un computer. Io lo sognerò durante la notte. Quindi non ne ho bisogno». Il disegno che ha fatto, mostra il suo sogno. Una bambina ha disegnato una gallina con quattro computer al posto dei pulcini e quando le ho chiesto perché li aveva sostituiti ai pulcini mi ha risposto «Le uova che mangio ogni giorno sono gratis. Se esiste un uovo che può far nascere un computer allora potrò averlo gratuitamente». Sono molto creativi. E molto differenti dai bambini che abitano in città.

(Sandro Pintus)

Vedi anche:
I sogni dei bambini del Villaggio della Pecora Gialla

Ultimo aggiornamento: 19/11/2012 - 09:14