L'infanzia abbandonata all'ospedale degli Innocenti di Firenze nel '400 e nel '500” è il titolo della lezione che tiene la storica dell'Istituto, Lucia Sandri, il prossimo 13 marzo a Milano.

L'intervento è il decimo di dodici incontri del ciclo di lezioni “L'infanzia tra Medioevo e Rinascimento” iniziato il 10 gennaio che termina il 27 marzo.
Il ciclo di appuntamenti, organizzato dall'Istituto studi umanistici F. Petrarca di Milano, è promosso dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano con il patrocinio del ministero per i Beni culturali.

Nel suo intervento Lucia Sandri tratta dell'abbandono come fenomeno, strettamente collegato alla storia della famiglia e a quella della povertà e dell'assistenza. Una pratica presente già nell'antichità classica sia greca che romana, ma consueta in ogni epoca.

«Nel Medioevo questo fenomeno assunse una differente valenza giuridica – spiega la storica - i bambini non furono più venduti né fatti schiavi. L'accoglienza degli abbandonati divenne infatti la caratteristica più saliente dei grandi ospedali generali della nostra penisola nel XV secolo. L'umanesimo civico fiorentino improntato ad una forte sensibilità per la carità pubblica si espresse in modo esemplare in quest'ambito con la fondazione dell'ospedale degli Innocenti, un luogo unicamente destinato al sollievo dell'infanzia».

Nella prima metà del '400, a Firenze, grazie alla corporazione dell'Arte della Seta si assiste alla nascita dell'Istituto degli Innocenti, una delle poche strutture che in Europa accoglievano bambini abbandonati.

«Le memorie dell'abbandono conservatesi dal 1445, anno della sua apertura ufficiale, sino ai giorni nostri, rappresentano una fonte unica per la ricostruzione della storia dell'infanzia dei poveri – continua Lucia Sandri - Istituzionalizzati, affidati a balie e tenutari, i piccoli abbandonati tuttavia condivisero in parte, compresa la generale alta mortalità infantile, la sorte dei rampolli dei nobili casati, destinatari di infanzie dorate, affidati a maestri e precettori. In pieno Rinascimento durante il priorato di don Vincenzo Borghini, fondatore dell'Accademia del Disegno, infatti musica, canto, pittura e scultura fecero parte di un progetto pedagogico, applicato ai trovatelli, di forte impronta umanistica, retaggio di menti illuminate quali, tanto per nominarne alcune, Giovanni Dominici, Antonino Pierozzi e Leon Battista Alberti».

Gli ultimi due incontri saranno quello del 20 marzo “Esercizi e saperi della Scuola di Vittorino da Feltre” una lezione di Maria Luisa Cortesi e del 27 marzo con Gabriella Zuccolin che parlerà sul tema “L'infanzia per un medico dei principi del '400: il caso di Savonarola”. (sp)

Per informazioni: 02 6709044

Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:32