Presentata questa mattina alla stampa la collezione di nove tabernacoli devozionali, ricollocati nella sede originale del Coretto affacciato sulla chiesa di Santa Maria degli Innocenti.

Il Coretto, luogo di culto e socializzazione della balie e delle nocentine, va adesso ad integrare l'attuale pinacoteca e sarà visitabile negli orari di apertura del museo (da lunedì a domenica, ore 10 - 19).

Sono intervenuti Alessandra Maggi, presidente Istituto degli Innocenti, Giuliano da Empoli, assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Cristina Acidini, soprintendente per il Polo Museale di Firenze, Gian Bruno Ravenni, dirigente Politiche culturali della Regione Toscana e Brunella Teodori della Soprintendenza Speciale del Polo Museale di Firenze.

«La mostra Madri, figlie, balie - ha dichiarato Alessandra Maggi - segna una tappa importante nella realizzazione del Mudi, il nuovo Museo degli Innocenti, che si propone di valorizzare il patrimonio dell'Ente, ricostruendo la sua storia e la vita quotidiana dei bambini e delle donne che qui vissero»

La presidente ha ringraziato il gruppo di lavoro e ricerca impegnato nel progetto del Mudi, in particolare la Regione Toscana che sostiene la valorizzazione dell'intera area della Piazza S.S. Annunziata con i musei e le istituzioni culturali contigue. Il piano di finanziamento del Mudi è stato completato con il contributo regionale di 6 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 4 milioni messi a disposizione dall'Istituto stesso.

Per mandare avanti i lavori di restauro la Presidente Maggi ha inoltre rilanciato la campagna Adotta un'opera d'arte finalizzata alla ricerca di sottoscrizioni per il recupero di ventiquattro opere. In pochi giorni sono già giunte tre adesioni per varie decine di migliaia di euro. VISUALIZZA IL CATALOGO DELLE OPERE DA RESTAURARE

L'assessore da Empoli ha espresso apprezzamento per le modalità con cui si sta realizzando il Mudi perchè gli interventi di conservazione e recupero museale convivono con le normali attività e servizi degli Innocenti. Da Empoli ha inoltre confermato la volontà del Comune de Firenze di far sì che Piazza S.S. Annunziata diventi sempre di più la piazza dei bambini, luogo delle manifestazioni per l'infanzia.

Il Coretto, affacciato sulla chiesa di Santa Maria degli Innocenti, interamente recuperato e stato riallestito con una straordinaria collezione di tabernacoli con sculture devozionali databili tra il XVIII e il XIX secolo. Il Coretto va adesso ad integrare l'attuale pinacoteca e sarà visitabile negli orari di apertura del museo (da lunedì a domenica, ore 10 – 19).

Madri, figlie, balie è promossa in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Firenze, l’Università degli studi di Firenze, Dipartimento di Architettura, Disegno, Storia e Restauro.

La mostra racconta una pagina significativa della vita della comunità femminile accolta nei secoli dalla famiglia dello Spedale. È curata da Stefano Filipponi ed Eleonora Mazzocchi, e nasce anche grazie all’indagine storica che ha accompagnato il restauro del voltone su via della Colonna e gli ambienti soprastanti dove vivevano le donne degli Innocenti. Collaborano al lavoro di ricerca e recupero: Mauro Ciappi, Laura Kraus, Gabriele Morolli, Lucia Sandri, Brunella Teodori, Concita Vadalà.

La vicenda delle donne dell'Istituto che ha caratterizzato la vita di questo luogo è oggi ripercorribile grazie all'immenso patrimonio documentale dell'archivio storico e a un minuzioso e paziente lavoro di ricerca sviluppato in parallelo a una campagna di restauri finalizzati alla realizzazione del Mudi, il nuovo Museo degli Innocenti.

Nel corso dei secoli l'Istituto degli Innocenti ha sempre ospitato una folta comunità femminile, composta da balie, bambine, nocentine ormai grandi che lavoravano all'interno dell'istituzione e successivamente anche dalle cosiddette gravide occulte, giovani donne in attesa di un figlio fuori dal matrimonio che qui prestavano servizio. Una presenza predominante quella femminile, anche perché le bambine subivano assai più spesso dei maschi la pratica dell'abbandono.

Al suono di una campanella fanciulle, bambine, balie, artigiane venivano chiamate più volte nella giornata a pregare nel Coretto da dove assistevano alle funzioni attraverso delle grate, senza essere viste. Un luogo di raccoglimento e devozione, ma anche di socializzazione e piccole confidenze scambiate durante un breve riposo nella giornata di lavoro.

«Il nuovo Museo degli Innocenti – spiega Brunella Teodori – nasce per far riscoprire il luogo espositivo anche come luogo vissuto. È esattamente ciò che rappresenta oggi l'Istituto degli Innocenti: realtà, attività e ricerca. I tabernacoli esposti ci aiutano a capire meglio la vita del Settecento e Ottocento ma servivano anche a far comprendere il sacro alle donne e alle bambine ospiti dell'Istituto. Sono infatti concepiti come rappresentazione teatrale facilmente comprensibile».

I nove tabernacoli esposti ospitano statue eseguite in materiali diversi, principalmente con la tecnica della cartapesta, vestite con tessuti preziosi ed arricchite da gioielli e da ex voto. Talvolta sono sculture singole, come per la Madonna dei Coralli o per l'Ecce Homo, in altri casi si tratta di opere con più figure, con mirabili effetti scenici, come la splendida Crocifissione o il Presepe. Spicca il tabernacolo dedicato a San Nicola, protettore delle fanciulle e delle donne nubili. Qui è raffigurato insieme a tre bambini in terracotta, da lui resuscitati in un famoso episodio della sua vita.

Un’interessante testimonianza della pratica del culto delle reliquie è rappresentata dai resti di San Mario martire, provenienti dalla Catacomba di San Callisto a Roma e ricomposti in un mosaico decorato da fiori di carta colorata. La reliquia si trovava dentro l’altare della chiesa di Santa Maria degli Innocenti.

La Chiesa è visibile dal Coretto attraverso le grate originali. Attraverso una grande finestra si può anche ammirare dall’alto la controsoffittatura tardo-barocca della chiesa e la volta originaria a capriate, di disegno brunelleschiano.

E' in pubblicazione il terzo volume della collana Quaderni del Mudi, che racconta la storia della comunità femminile degli Innocenti, curato da Stefano Filipponi e Eleonora Mazzocchi con testi di Gabriele Morolli, Lucia Sandri, Brunella Teodori e schede di presentazione degli interventi di restauro. (fc)

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Madri, figlie, balie
Il Coretto della Chiesa e la comunità femminile degli Innocenti
7 maggio - 30 settembre 2010
Museo degli Innocenti, Piazza Santissima Annunziata 12, Firenze
Orario di visita: da lunedì a domenica 10.00-19.00
Ingresso: Euro 4,00, intero, e 2,50 ridotto
Info: +39 055 2037.308
museo@istitutodeglinnocenti.it

Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:32