Media e immigrazione


Non più “clandestini” ma “immigrati irregolari”, per dare, attraverso l'uso del linguaggio e delle parole, maggiore dignità alle persone che fuggono da situazioni di guerra o di estrema povertà per cercare una vita migliore.

L'uso delle parole, sui media, ha un peso e un impatto maggiore che gli operatori dell'informazione non possono ignorare. Parole che, se usate senza o con poca attenzione, alimentano stereotipi negativi che portano xenofobia e razzismo. I media, infatti, svolgono un ruolo determinante e hanno una grande responsabilità soprattutto nella cronaca quotidiana e dei fatti che riguardano i nuovi cittadini e i migranti che arrivano nel nostro Paese.

Per il lavoro dei giornalisti occorrono strumenti che che forniscano dati, fonti possibili, principi deontologici e che siano condivisi in momenti di incontro e confronto pubblici con la società civile. Ciò per avere una più coerente e precisa rappresentazione dell'immigrazione e dell'intercultura, soprattutto a livello locale, laddove i media influenzano maggiormente la lettura della società, l’immaginario collettivo e le politiche istituzionali.

Grazie a queste riflessioni, è nato "Media diversità e pluralismo" un progetto promosso dal Cospe con la Regione Toscana, nel quale sono stati coinvolti l'Università di Firenze, Associazione stampa toscana, Ordine dei giornalisti della Toscana e Istituto degli Innocenti che hanno dato vita a un documento su media e immigrazione.

Si tratta di una sorta di codice deontologico e un utile strumento nel quale giornalisti e addetti all'informazione ma anche operatori che lavorano con gli immigrati e i profughi trovano spunti che li possono aiutare a svolgere meglio in proprio lavoro sul tema dell'immigrazione. Alla sua stesura ha partecipato anche l'Istituto degli Innocenti, che, partendo dalla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo e dalla Carta di Treviso, ha sviluppato la parte del documento che riguarda i minori di origine straniera nella stampa locale.

Un progetto che per la sua stesura definitiva ha impiegato diverso tempo come spiega Anna Meli, responsabile per la Promozione dei diritti di cittadinanza del Cospe: «Un lavoro durato circa un anno nato dall'esempio di un progetto che ha portato al Vademecum per una corretta informazione sui temi dell'immigrazione nella stampa locale presentato lo scorso anno che ha coinvolto il Comune di Sassuolo e i comuni limitrofi, una ong spagnola, la municipalità di Creta e una trentina di giornalisti. Con il progetto toscano è stato organizzato un ciclo di incontri coinvolgendo l'Ordine dei giornalisti della Toscana e l'Associazione stampa toscana. L'Ast ha quindi inviato la bozza ai propri iscritti innescando un processo partecipativo che ha portato diversi suggerimenti sul lavoro fatto fino a quel momento. Il risultato è stata la creazione del documento Giornalismo in Toscana e Carta di Roma. Strumenti di lavoro per un'informazione corretta sui temi dell'immigrazione».

Il 9 maggio, nel Salone Borghini all'Istituto degli Innocenti (Piazza Santissima Annunziata, 12) si tiene il convegno "Media diversità e pluralismo"(vedi il programma-pdf 240Kb). L'evento organizzato da Cospe, Regione Toscana, Università di Firenze, con Associazione Stampa Toscana e Ordine dei Giornalisti sarà anche l'occasione per parlare di migranti e profughi, di media e di linguaggi, del ruolo dei giornalisti e di deontologia professionale. L'incontro è anche l'occasione per presentare l'Osservatorio Regionale su Media e Immigrazione e l’ANSI (Associazione Nazionale Stampa Interculturale) sezione Toscana.

I lavori verranno aperti da Massimo Toschi, consigliere per la presidenza della Regione Toscana per la Cooperazione internazionale e dalla presidente dell'Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi a cui seguirà l'introduzione di Salvatore Allocca, assessore all'Immigrazione della Regione Toscana.

Due le sessioni del convegno. La prima è dedicata all'applicazione a livello locale della Carta di Roma, (protocollo deontologico sui richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti promulgato dall’Ordine nazionale dei giornalisti nel 2009). Verranno presentati i dati, raccolti dall'Università di Firenze, relativi alla rappresentazione dei migranti nei media locali. Sul tema si terrà una tavola rotonda moderata da Ismail Ademi (rete degli albanesi in Toscana e giornalista di Albanianews) a cui prenderanno parte rappresentanti del giornalismo locale, Roberto Natale presidente della Federazione nazionale della stampa e Anna Meli.

Nella seconda sessione si parlerà dell’importanza delle competenze interculturali nei media e, quindi, dell’esperienza del gruppo di specializzazione Ansi (Associazione Nazionale Stampa Interculturale) e della nascita della sezione toscana. (sp)

Ultimo aggiornamento: 19/06/2012 - 09:17