Come creare in classe un ambiente adatto ad accogliere un ragazzo in affidamento? Chi decide se deve frequentare l’ora di religione o se è meglio per lui o per lei un liceo o un istituto tecnico? Il Ministero dell’Istruzione e il Garante per l’infanzia e l’adolescenza hanno firmato un documento di indirizzo per le scuole che ha l’obiettivo di assicurare pari opportunità nell’istruzione per i minori allontanati dal proprio nucleo familiare.

Le “Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni fuori dalla famiglia di origine”, vogliono dare quegli strumenti utili a contrastare l’interruzione del percorso scolastico di bambini e ragazzi fuori famiglia e costituiscono un passo in avanti nella tutela degli alunni in affidamento familiare, degli ospiti delle case di accoglienza, dei ragazzi stranieri arrivati in Italia da soli.

Secondo i dati del Centro Nazionale di Documentazione e Analisi su Infanzia e Adolescenza i bambini e gli adolescenti accolti a fine anno 2014 in affidamento familiare e nei servizi residenziali sono stati, in Italia, 26.420 (il rapporto pubblicato a novembre 2017), oltre 17 mila invece sono i minori non accompagnati che si trovano in Italia ospiti prevalentemente di strutture di accoglienza.

“Tra gli elementi qualificanti delle nuove linee guida ci sono la formazione prevista per i docenti, l’istituzione del docente referente per gli alunni fuori famiglia, sulla falsa riga delle indicazioni per gli alunni adottati, la gestione di rete attraverso la stipula di accordi e protocolli tra scuola, servizi e famiglie o tutori; l’introduzione ove necessario di percorsi didattici personalizzati – commenta la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida - la scuola non può essere lasciata da sola a affrontare situazioni spesso molto complesse”.

Le indicazioni operative orientano il personale scolastico ad una corretta gestione di passaggi delicati nella vita scolastica degli alunni fuori famiglia quali l’iscrizione, la scelta della classe d’ingresso, l’inserimento scolastico, le certificazioni, la continuità e l’orientamento scolastico, la gestione dei documenti sanitari.

“Le linee guida non fanno che consolidare quella “via all’inclusione”, pilastro delle azioni educative della scuola italiana – commenta il direttore generale dell’Istituto degli Innocenti, Giovanni Palumbo – sostenendo gli insegnanti nella gestione delle classi attraverso metodologie inclusive di tutte le diversità”.

“Numerosi e diversificati sono gli ostacoli che rendono difficile ai ragazzi allontanati dalla famiglia di origine il poter realizzare il proprio percorso di istruzione e formazione. Questo documento può contribuire a superarne alcuni”, spiega la Garante Filomena Albano.

Le linee guida sono state elaborate dal tavolo tecnico interistituzionale in adempimento degli impegni previsti nel protocollo d’intesa in tema di “pari opportunità nell’istruzione per le persone di minore età” che l’Autorità garante e la Ministra hanno sottoscritto lo scorso maggio. Sono il frutto di un complesso lavoro di approfondimento, realizzato grazie ai contributi e alla collaborazione di istituzioni, ordini professionali, associazioni e professionisti esperti del settore.

Ultimo aggiornamento: 19/01/2018 - 12:36