Noi domani - Viaggio nella scuola multiculturale

Un viaggio nella scuola multiculturale, dal Nord al Sud dell'Italia: lo racconta Noi domani, il libro di Vinicio Ongini che viene presentato venerdì 17 febbraio a Firenze. «La scuola è un laboratorio molto importante grazie alla presenza di tanti alunni stranieri, ed è molto meglio di come viene raccontata sui media», dice l'autore.

«La scuola multiculturale è ormai una realtà in questo paese, lo dicono i numeri», spiega Ongini, che lavora all'Ufficio Integrazione alunni stranieri del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e fa parte della Direzione Generale per la Formazione e l’Aggiornamento degli insegnanti. «Secondo le statistiche gli alunni stranieri nelle nostre scuole sono 750 mila, l'8,5% della popolazione scolastica: è una grande ricchezza, perchè provengono da tantissimi paesi diversi – aggiunge – Non c'è solo la multiculturalità, nella scuola, ma anche la multidiversità».

Il libro, un saggio scritto come un racconto, si presenta come il resoconto di un viaggio nelle scuole italiane, dalle montagne del Cuneese fino ai quartieri di Palermo, pensato per andare oltre la rappresentazione stereotipata e spesso conflittuale che emerge dai media. «In questo cammino ho avuto due punti di riferimento. – racconta l'autore – Il primo è stato il verbo “distinguere”, che mi ha portato a “leggere” le situazioni distinguendo sempre tra chi è nato in Italia, chi vi è arrivato dopo, chi parla l'italiano o il dialetto locale, le classi locali e via dicendo. Poi ho sempre cercato di ribaltare la prospettiva ansiogena e difensiva con cui viene raccontato il mondo della scuola, soprattutto per capire quali vantaggi possano venire dalla presenza di bambini stranieri nelle nostre aule».

Secondo Ongini, gli esempi positivi non mancano: proprio nella prima tappa del suo viaggio, nel Cuneese, un uomo della Costa d'Avorio racconta come il figlio, oltre a parlare l'ivoriano e l'italiano, non abbia problemi né col dialetto piemontese né con la lingua occitana che si parla da quelle parti.
«I figli degli immigrati, in generale, mostrano una competenza linguistica maggiore rispetto ai bambini italiani – dice Ongini – Questo può essere uno sprone, come la nota eccellenza degli alunni cinesi in matematica». I bambini di origine straniera «hanno competenze e talenti che, in una situazione di scambio virtuoso, porterebbero vantaggi anche a tutti». E soprattutto, sottolinea lo scrittore, «gli studenti stranieri e le loro famiglie ci ricordano quanto la scuola sia importante e quanto serva studiare per avere un futuro migliore: ci riportano al senso della scuola».

Noi domani non vuole però essere un'indagine statistica, ma è pensato più come racconto “dal basso”: mediante interviste con presidi, insegnanti, bambini, genitori e tutti quelli che ruotano intorno al mondo della scuola, Ongini intende «sollecitare la discussione e il confronto dando la voce ai protagonisti dell'integrazione».

Quello che emerge dal periplo nelle scuole italiane è che la scuola italiana di oggi sia «un laboratorio di multiculturalità e sia molto migliore e molto più avanzata di come venga raccontata: ci sono tanti insegnanti che lavorano coraggiosamente ogni giorno, ma le loro storie non vengono conosciute né riescono a entrare in contatto con altri che stanno affrontando le stesse situazioni». Queste esperienze spesso isolate, invece, «messe insieme, avrebbero un peso maggiore».

Dall'esperienza di Vinicio Ongini emerge così che «per la scuola c'è speranza: questa è la parola giusta, perchè è ancora un contesto importante che può tracciare la strada verso cui muoverà anche la nostra società». Noi domani viene presentato venerdì 17 febbraio, alle 16,30, nella sala delle Feste del Consiglio regionale della Toscana a Firenze (palazzo Bastogi, via Cavour 18). Oltre all'autore, interverranno: Massimo Vedovelli, rettore dell'Università per stranieri di Siena; Clara Silva, docente dell'Università di Firenze; Marco Marigo del Cospe; Carlo Testi, dirigente scolastico dell'istituto comprensivo M. Gandhi di Firenze; Roberto Paganelli, dirigente scolastico dell'istituto F. Datini di Prato; Luciano Luongo, docente del Datini. L'autrice di libri bilingue Yang Xiaping presenterà alcune letture. (mf)

L'invito alla presentazione è tra gli allegati

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Ultimo aggiornamento: 07/05/2012 - 09:56