Ragazzi e social network, attenzione alla privacy
Una ricerca sui ragazzi europei nei social network
28 Aprile 2011
Network, Age and Privacy” condotta dal network Eu Kids Online, il cui nodo italiano è l'OssCom dell'Università Cattolica di Milano.
La ricerca condotta su 25.000 ragazzi dai 9 ai 16 anni in 25 paesi europei ha confermato una presenza massiccia dei minori sui Social Network, soprattutto su Facebook che resta in assoluto il più popolare, tanto che il 38% dei bambini dai 9 ai 12 anni ha un profilo e la percentuale arriva al 77% nella fascia dai 13 ai 16 anni. I social network più diffusi hanno posto come limite d'età i 13 anni, ma è evidente che questo tipo di divieto è inutile visto che i ragazzi under 13, pur di avere i propri profili su Facebook e simili, sono disposti a dichiarare un'età falsa.
Questo tipo di comportamento porta con sé dei pericoli: prima di tutto il fatto che i ragazzi rischiano di interagire con persone che non conoscono la loro vera età o che potrebbero a loro volta mentire. A questo proposito Elisabeth Staksrud dell'Univesità di Oslo e del network Eu Kids Online lancia una provocazione dicendo che sarebbe meno rischioso non mettere limiti di età nei social network poiché questo darebbe la possibilità di studiare delle protezioni ad hoc per i bambini e impostazioni della privacy semplici e comprensibili per i più piccoli. Ovviamente questa non può essere una soluzione visto che come conseguenza porterebbe ad una iscrizione in massa dei bimbi ai social network più diffusi che sono, invece, pensati e sviluppati per gli adulti.
Nei più piccoli manca, secondo la ricerca, una sensibilità sviluppata nei confronti della tutela della propria privacy , tanto che un quarto dei ragazzi che utilizzano i SNS ha un profilo pubblico e non riesce o forse non si pone neppure il problema di impostare le opzioni della privacy. Dai profili pubblici i ragazzi passano agli amici dati sensibili come indirizzo, numero di telefono, nome della scuola che frequentano, proprio quest'ultimo è il dato più diffuso ma il 12% dei più piccoli e il 15% dei più grandi mostra agli amici numeri di telefono e indirizzi e, siccome ben un quinto dei bambini dai 9 ai 12 anni ha tra gli amici persone con cui nella vita reale non ha nessun contatto, il rischio è tangibile.
L'utilizzo dei social network da parte dei minori segna quasi un passo indietro rispetto ai comportamenti sicuri in rete che sembravano ormai acquisiti, il meccanismo degli amici e la scarsa conoscenza dello strumento social network fa sì che i ragazzi si espongano a dei rischi. Del resto la voglia di mettersi in mostra e di comunicare con il mondo sembra scontrarsi con i divieti ma in realtà ci si può raccontare senza diffondere dati sensibili e immagini troppo personali .
Privacy e sicurezza sono a rischio nel breve periodo, e infatti l'indagine ha indagati i principali rischi in questo senso: cyberbullismo, ricezione di messaggi a sfondo sessuale, pornografia e incontri di persona con persone conosciute on line.
Nel medio-lungo periodo è la reputazione on line a essere minacciata sia per il presente, nei confronti del gruppo dei coetanei, perchè condividere informazioni troppo personali e immagini private può rendere i ragazzi vittime di atti di bullismo on line, sia per il futuro, al momento dell'ingresso nel mondo del lavoro, poichè ormai il 70% delle aziende controlla i profili dei candidati sui social network.
Dalla ricerca emerge che le regole stabilite dai genitori sull'utilizzo dei SNS sono abbastanza efficaci, soprattutto per i bambini più piccoli, e l'Italia è uno dei paesi in cui i genitori vietano maggiormente l'accesso a questi siti, questo può essere utile in un primo momento, perchè i bambini sono certamente al sicuro dai pericoli ma il rischio è soltanto rimandato a quando si avvicineranno al mondo del web 2.0 senza gli strumenti critici per affrontarlo e riconoscere le situazioni di pericolo non avendo appreso i comportamenti corretti e responsabili da tenere su internet.
I ragazzi non devono vedere frustrata la loro creatività, ma devono sempre tenere conto di agire non in uno spazio privato ma pubblico in cui le loro tracce digitali resteranno indelebili.
(francesca conti)
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Ultimo aggiornamento: 19/06/2012 - 10:04