I sì che aiutano a crescere, l'educazione come cooperazione tra adulti e ragazzi
Il 6 giugno alle 16.30 presentazione presso l'Istituto degli Innocenti del saggio dello psicoterapeuta Renato Palma.
01 Giugno 2011
Rinnovare l'educazione partendo dal mettere in discussione un esercizio del potere che rischia di soffocare la libertà di espressione dei ragazzi e cooperare con i ragazzi, sollecitando invece di inibire la capacità di innovazione e la necessità cambiamento delle giovani generazioni; è questo il nodo centrale dal quale parte il bel saggio di Renato Palma I sì che aiutano a crescere, la relazione affettiva nei processi educativi, edito da Edizioni ETS.
Il volume verrà presentato presso l'istituto degli Innocenti alle 16.30 di lunedì 6 giugno e l'autore ne discuterà con Enzo Catarsi, Direttore del Dipartimento di Scienze dell’educazione e dei processi culturali e formativi dell’Università di Firenze e con Tamara Zappaterra, ricercatrice dell'università di Firenze. L'incontro sarà introdotto dalla presidente dell'Istituto degli Innocenti Sandra Maggi e da Antonella Schena, direttrice della Biblioteca Innocenti Library “Alfredo Carlo Moro”.
Renato Palma, medico e psicoterapeuta fiorentino, ha cominciato a lavorare su questo tema con il volume Malattia come sogno dedicato al rapporto medico paziente e ha poi proseguito la sua riflessione sulla relazione educativa come rapporto di potere arrivando ad analizzare, nel saggio Economia e felicità, una proposta di accordo anche l'influenza del mercato sui comportamenti e sulla crescita dei ragazzi in una società ricca che, però, non riesce a creare altro che infelicità.
I sì che aiutano a crescere è un libro dalla parte dei bambini, ma anche degli adulti che possono scoprire insieme ai ragazzi l'essenza di una educazione non impositiva che può diventare una relazione tra due persone fatta di rispetto, autonomia, fiducia e soprattutto capacità di accompagnare l'altro e di cooperare.
L'autore si mette dalla parte dei "nuovi nati" del passato e di oggi e ne individua il comune e sofferto percorso di "diseducazione": i genitori prima, gli insegnanti poi e, all'occorrenza, i medici collaborano nel soffocarne la libera espressione di vitalità, i desideri, i sogni non funzionali o compatibili con la continuità degli assetti di potere. La perdita, in questo processo, è enorme: si disperde fatica, si crea sofferenza, non si sfrutta affatto quella splendida occasione di aumentare libertà e conoscenza che ogni nuova nascita, ogni nuovo bambino, può offrire al mondo degli adulti.
Secondo Palma, l'alternativa a tale impostazione è la sintonia. «La sintonia sostituisce qualsiasi modello autoritario e rende umano il rapporto», ma per attuarla occorre rinunciare drasticamente al giudizio, alla forza, al conflitto, all'autorità, alle regole non condivise per giungere ad una proposta di cambiamento del modello teorico della relazione intergenerazionale: «una via affettiva» quale alternativa praticabile ai modelli che generano paura e sofferenza, frustrando l'innato senso della possibilità e dell'alternativa che caratterizza la nostra specie. (francesca conti)
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Ultimo aggiornamento: 19/06/2012 - 08:14