TV 2000 trasmette dagli Innocenti

Una giornata in diretta per l'Istituto degli Innocenti sul canale satellitare TV 2000. Una diretta iniziata alle 12 fino alle 13 di oggi durante la trasmissione Formato Famiglia, programma scritto e condotto da Arianna Ciampoli e Antonio Saviero.

Il tema della trasmissione è stato "Tutto su mia madre" un argomento sviluppato per provare a capire cosa significa essere adottati che ha trattato il tema dei figli dati in adozione che sono alla ricerca dei genitori perduti.

La diretta dal Cortile degli Uomini è stata condotta da Antonio Soviero che ha iniziato intervistando Alessandra Maggi, presidente dell'Istituto degli Innocenti: «Dalla sua nascita nella prima metà del Quattrocento sono passati da noi circa 500 mila bambini. Venivano lasciati in questa finestrella ferrata. Ma durante gli anni, pur mantenendo la stessa mission le cose si sono modificate. Oggi siamo un'azienda pubblica di servizi alla persona che gestisce servizi per l'infanzia, asili nido, piccole strutture di accoglienza per bambini e mamme con bambini. Abbiamo anche una grande attività di ricerca, formazione e documentazione per la Regione Toscana, per altre Regioni e per il Governo».

Mery quasi 80 anni, ex insegnante, e Alessandra, 58 anni, sono due delle bambine che hanno vissuto agli Innocenti fino all'adozione. Mery, con i suoi genitori adottivi, ha passato una vita felice e qualche anno fa è tornata all'Istituto per rivedere i luoghi nei quali ha passato i suoi primi anni. Alessandra è stata data in adozione quando aveva tre anni e a 18 le è stato detto che era adottata. All'Istituto è venuta per sapere di più sulla sua storia: «Non biasimo mia madre. Chi ti ha dato la vita ti rimane dentro. Ma mi manca la mamma. Ho un vuoto che voglio colmare cercando di sapere chi era mia madre biologica».

Tra le testimonianza anche quella di Antonio Niccolò Lucchi, oggi avvocato che vive in Sardegna. Anche lui è passato all'Archivio dell'Istituto per cercare le sue origini ma ha potuto avere le informazioni accessibili secondo la normativa. Dopo anni di ricerche personali è riuscito a trovare sua madre con la quale oggi è sempre in contatto.

Lucia Ricciardi è la responsabile dell'Archivio, il luogo nel quale arrivano tanti ricercatori e studiosi di varie discipline e coloro che sono stati adottati: «L'istituto è punto di riferimento per chi cerca informazioni sul proprio passato. Ma esiste una normativa che dobbiamo rispettare. Per questo non possiamo dare tutte le informazioni che le persone adottate ci chiedono. Soprattutto quelle che possono identificare la madre. Queste possono essere richieste solo al Tribunale dei minori del Comune di residenza che a sua volta provvederà a fornire un'istanza di accesso alla persona interessata. Il nostro è un archivio ricco. Si contano circa 13 mila documenti che raccontano la storia dell'Istituto e quella dei bambini. Ma la storia viene raccontata anche attraverso i segni. Tra questi una raccolta che va dal 1827 al 1871 di cui fanno parte anche le mezze medagliette che accompagnavano i bambini abbandonati».

Laura Targetti, responsabile dei Servizi di accoglienza all'Istituto degli Innocenti dice che l'Ente accoglie i bambini allontanati dalle famiglie in tenerissima età: «Viene mantenuto il contatto sia con i piccoli che con le famiglie di origine e facciamo un lavoro di sostegno per cercare di risolvere i problemi che hanno portato all'allontanamento. Ma è il Tribunale per i minori che, quando fallisce il percorso di recupero con la famiglia di origine, decreta lo stato di abbandono del bambino. Noi lavoriamo anche con le coppie inviate dal Tribunale per l'adozione e investiamo molto sulla formazione della coppia adottante. Facciamo in modo che il bambino adottato venga accettato con tutta la sua storia».

La diretta si è conclusa con Raffaella Pregliasco, giurista dell'Istituto degli Innocenti che ha parlato della normativa. «La legge prevede che la persona adottata si possa rivolgere al Tribunale per i minorenni che, a sua volta, autorizza l'accesso alle informazioni. Il limite alla possibilità di accedere alle informazioni sulle proprie origini è la richiesta fatta dalla madre biologica di non voler essere nominata al momento del parto».

Ma come si risolve il desiderio di voler conoscere le proprie origini da parte della persona adottata? «Esistono proposte di riforma della legge attualmente in vigore anche per allinearci con la normativa in vigore di altri Paesi europei - spiega la giurista - Italia, Francia e Austria permettono l'anonimato della madre biologica mentre altri non lo consentono». Nel frattempo si cerca di permettere alla persona adottata di avere informazioni che riescano a colmare alcuni vuoti senza identificare la madre biologica.

La trasmissione verrà replicata alle 18 di oggi e domani 6 marzo verrà pubblicata on line sul sito www.tv2000.it. (sp)

Ultimo aggiornamento: 19/06/2012 - 10:45