Insieme, unici e diversi. Nuovi spunti dal Tuscan Approach all’educazione dei bambini
17 Maggio 2019
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Space design, curriculum, partecipazione delle famiglie, formazione e governance. Sono queste le cinque parole chiave del “Tuscan Approach” che fanno da bussole di orientamento e attraverso le quali è possibile migliorare la qualità dell’offerta educativa rivolta a bambini e famiglie. Da qui si parte per riflettere su nuovi spunti sull’educazione a partire dalla primissima infanzia. “Insieme, unici e diversi. Nuovi spunti dal Tuscan Approach all’educazione dei bambini” è il titolo scelto per il convegno nazionale – dal titolo del volume presentato - che si è svolto venerdì 17 maggio all’Istituto degli Innocenti con il patrocinio della Regione Toscana e la collaborazione del Gruppo Toscano Nidi e Infanzia.
Il convegno è stata l'occasione per presentare il nuovo volume (pubblicato a distanza di dieci anni dal primo) in italiano e inglese sulle esperienze dei servizi educativi toscani, spunto per un dialogo che accoglie intorno al “Tuscan Approach” il diffuso e diversificato protagonismo del territorio regionale e sottolinea il ruolo dell’Istituto degli Innocenti come baricentro di riferimento per la valorizzazione e la riflessione condivisa sui temi che riguardano l’educazione dei bambini a partire dall’età dell’infanzia.
Nel volume sono raccontate più di trenta esperienze che costituiscono la trama di un tessuto rappresentativo delle tante realtà che intrecciano protagonismo pubblico e privato e che alimentano la vitalità diffusa dell’investimento sull’educazione a cominciare dai cittadini più piccoli. Hanno partecipato alla rassegna delle esperienze realtà comunali grandi e piccole, zone educative, consorzi di cooperative e cooperative sociali contribuendo a rappresentare la varietà del mosaico regionale nell’organizzazione dei servizi educativi. Uno spaccato della vivacità e della vitalità delle esperienze educative toscane, dell’impegno costante, sensibile e tenace della Regione Toscana, che da sempre ha investito su questo settore, e della capacità di tanti Comuni che hanno saputo dare vita a un sistema integrato di opportunità.
Hanno portato il loro saluto al convegno la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida, la Vicesindaca e Assessora all’educazione, università e ricerca del Comune di Firenze, la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Marina Baretta che è intervenuta per conto del direttore Ernesto Pellecchia e Barbara Pagni del Gruppo Toscano Nidi e Infanzia. Gli interventi sono stati coordinati da Giovanni Palumbo, direttore generale dell’Istituto degli Innocenti.
La parola è passata poi a: Sara Mele, dirigente del Settore educazione e istruzione della Regione Toscana che ha parlato sul tema: “L’esperienza toscana tra innovazione e qualità”; Aldo Fortunati, direttore dell’area infanzia adolescenza dell’Istituto degli Innocenti ha fatto un intervento dal titolo “Scommettere sui diritti: il Tuscan Approach all’educazione dei bambini”; Arianna Pucci, ricercatrice dell’Istituto degli Innocenti ha presentato il video delle organizzazioni presenti nel volume, accompagnando per mano i presenti all’interno delle varie esperienze.
Hanno invece partecipato alla tavola rotonda “Spunti di dialogo dal Tuscan Approach”, coordinata da Lilia Bottigli e Sura Spagnoli della Segreteria del Gruppo Toscano Nidi e Infanzia, Marina Baretta, dirigente tecnico del Miur, Giovanni Fumagalli, architetto, Gino Passarini, del servizio politiche sociali e socio educative della Regione Emilia-Romagna, Giorgio Tamburlini, del Centro per la Salute del Bambino Onlus, Arianna Saulini, di Save The Children, Elena Silvestri, presidente del Consorzio La Rada. Le conclusioni sono state affidate all’assessora all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana.
“Il tema dei diritti dell’infanzia rappresenta in modo emblematico il tratto più caratteristico dell’impegno che l’Istituto degli Innocenti da sempre rivolge al futuro attraverso le bambine e i bambini – dice la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida. Riflettendo su questo, nell’anno che celebra il Seicentenario dell’Istituto degli Innocenti, è naturale cogliere sfumature diverse nel modo in cui nei secoli la nostra istituzione ha coltivato l’impegno a garantire condizioni di benessere e prospettive di futuro per i tantissimi bambini di cui si è presa cura, cominciando dai bambini accolti per essere tutelati nel loro diritto alla vita, proseguendo negli interventi tesi a garantire a ogni bambino una famiglia, per arrivare oggi – attraverso il supporto alle politiche di promozione dei diritti – a offrire ai bambini strumenti educativi e di istruzione utili per essere da subito cittadini consapevoli, portatori di pensieri originali e personali. Se dunque il tema dell’educazione conquista solo in tempi più recenti una posizione riconosciuta accanto ai più tradizionali temi della protezione e della tutela, oggi certamente si tratta di un tema pienamente di attualità, nella crescente e oramai diffusa consapevolezza che anche l’educazione sia un diritto che nasce con i bambini, come afferma la recente riforma 0-6”.
Ancora prima della riforma dello 0-6, intervenuta nel 2017 nell’ambito della Legge sulla cosiddetta “Buona Scuola”, l’Istituto degli Innocenti ha affrontato questa tematica sperimentando anche, pionieristicamente, uno dei primi centri integrati 0-6 – aggiunge il direttore generale dell’Istituto degli Innocenti, Giovanni Palumbo -. Il Tuscan Approach all’educazione dei bambini rappresenta un interessante spunto di riflessione da un duplice punto di vista: da un lato perchè non si propone come “modello” ma come “approccio” e è quindi per sua natura adattabile alla diversità dei contesti nei quali può esprimere le proprie qualità di suggestione; dall’altro, rappresenta un sistema territoriale complesso in cui le diversità si mantengono in equilibrio fra loro in una cornice di coerenza senza tendere all’appiattimento e all’omologazione. Quello che emerge dal volume sul Tuscan Approach testimonia in modo evidente la vivacità e la vitalità delle esperienze educative toscane insieme alla capacità di tanti Comuni della regione che hanno saputo dare vita a un sistema integrato di opportunità nel nostro territorio regionale”.
"C'è bisogno di costruire una cultura diffusa sull'importanza fondamentale del segmento educativo 0-6 anni – ha detto la Vicesindaca e Assessora all’educazione, università e ricerca del Comune di Firenze -. Questo è un tema che deve entrare nella coscienza di tutti. Il livello educativo della propria cittadinanza è fondamentale per la crescita civile di una comunità e per una sua buona amministrazione. Non si tratta di forgiare per controllare meglio ma, piuttosto, di educare alla complessità per interagire meglio e per costruire maggiore interazione e cooperazione sociale. Attraverso i servizi 0-6 anni sperimentiamo che la capacità di formazione e la pervasività dell'azione si irraggia moltissimo, molto più che ad altri livelli formativi. In altre parole è attraverso i bambini di questa età che si colgono i bisogni delle famiglie e delle comunità: si formano cittadini e cittadine e al tempo stesso si diffonde azione educativa nella comunità. É altrettanto fondamentale la formazione del personale educativo : certi strumenti di dialogo con la società non sono acquisibili se non grazie a processi formativi degli educatori ben strutturati, fondati, finanziati e all'avanguardia. Su questo siamo ancora indietro a livello nazionale: c'è ancora resistenza, da parte del ministero dell'istruzione, nell'assumere questa esigenza di personale formato nord funzioni educative d di coordinamento sul comparto 0-6 come propria”.
Sono presenti nel volume “Insieme, unici e diversi. Nuovi spunti dal Tuscan Approach all’educazione dei bambini”, oltre all’Istituto degli Innocenti, alla Regione Toscana e all’Università di Firenze, anche i Comuni di: Altopascio, Arezzo, Firenze, Livorno, Lucca, Prato, Quarrata, San Miniato, Scandicci, Sesto Fiorentino, Sinalunga, Terranuova Bracciolini; il Consorzio Co&So e il Consorzio Co&So Empoli, le cooperative Arca, Cuore Liburnia, G. Di Vittorio, Pantagruel, la Fism Toscana, le zone educative: Alta Valdelsa, Empolese Valdelsa, Fiorentina Sud-est, Mugello, Pisana, Val di Cornia, Valdarno e Valdisieve.
Ultimo aggiornamento: 15/02/2022 - 16:14