Un centro per la famiglia in ciascuna zona distretto della Toscana
Il seminario del Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza e dell'Istituto degli Innocenti sulle linee d'indirizzo per l'assegnazione del Fondo Nazionale
09 Settembre 2022
Area di attività
Un centro per le famiglie in ciascuna zona distretto della Toscana. E' uno dei due obiettivi indicati dalla Giunta regionale, con apposita delibera approvata il 25 luglio scorso (la n.876/2022), per quanto riguarda l'assegnazione delle risorse del Fondo nazionale per le politiche per la famiglia, complessivamente oltre due milioni di euro (inclusi i 337mila euro di cofinanziamento regionale) destinate ai servizi del territorio allo scopo di consolidare il Sistema regionale di Promozione, prevenzione e protezione dell'infanzia e dell'adolescenza.
Il seminario del Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza
Il momento, d'altronde, è propizio anche dal punto di vista dell'infrastruttura istituzionale e materiale necessaria alla nascita dei centri per le famiglie come è emerso chiaramente anche martedì mattina nel corso del seminario on line promosso da Regione e Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza , in collaborazione con l'Istituto degli Innocenti, dedicato proprio alla “promozione del modello di intervento integrato nell'area infanzia, adolescenza e famiglie” e alle linee d'indirizzo regionali per quanto riguarda i fondi per le politiche per le famiglia a cui sono intervenuti Irene Candeago, ricercatrice dell'Istituto degli Innocenti, Angela Vignozzi del settore Innovazione e Welfare della Regione Toscana e Donatella Giovannetti del servizio politiche d'inclusione del Comune di Pistoia.
Il collegamento con le Case di Comunità previste dal Pnrr
I centri per le famiglie, infatti, sono “poli di riferimento, anche con più articolazioni, per la risposta ai bisogni e alle istanze delle famiglie” e dovranno essere promossi “in stretta connessione con le attività socio-sanitarie, sanitarie e sociali delle Case di Comunità ed i cui al Pnrr” recita esplicitamente la delibera regionale. L'obiettivo è la definizione di “modelli personalizzati per la cura e il sostegno delle famiglie, dei minori e degli adolescenti, rafforzando il ruolo dei servizi sociali territoriali e le strutture e i servizi socio-sanitari di prossimità affinchè si possano utilizzare e programmare e sperimentare metodi e strumenti innovativi, anche in coprogettazione con gli enti del terzo settore, con dispositivi ed interventi omogenei ed efficaci nelle attività d'informazione, accoglienza, ascolto e nell'accompagnamento delle famiglie nella loro crescita educativa e nel sostegno alla genitorialità vulnerabile e ai nuclei affidatari e adottivi”. Al interno dei poli, quindi, potranno trovare sede anche i servizi dei centri d'adozione e dei centri affidi, gli interventi di mediazione familiare e spazi dedicati ai gruppi di parola per famiglie e adolescenti ed euipe integrate.
Il rafforzamento dell'equipe multidisciplinari
In parallelo proseguiranno anche le attività a favore delle famiglie e delle responsabilità genitoriali attraverso il rafforzamento delle equipe multidisciplinari in continuità con i percorsi progettuali socio-sanitari e sociali delle zone distretto o Società della Salute e in collegamento con le attività sanitarie e sociali assicurate dalla rete dei consultoiri. A ciascuna delle due linee d'indirizzo è stato destinato il 50% delle risorse destinate a ciascuna zona distretto.
Ultimo aggiornamento: 09/09/2022 - 12:38