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Si è svolto oggi, giovedì 13 febbraio, il primo appuntamento del 2025 con il Tavolo di Coordinamento regionale P.I.P.P.I. LEPS, rivolto a operatori e operatrici e relativi referenti delle zone toscane che da anni implementano sul territorio il Programma PIPPI rivolto alle famiglie in situazione di vulnerabilità.

Nel corso dell’anno sono in programma altri tre appuntamenti: il 15 maggio, il 25 settembre e l’11 dicembre. Tali incontri hanno l’obiettivo di monitorare l’implementazione in Toscana delle diverse edizioni del programma e di accompagnare i vari territori nella sperimentazione Famiglie&Operatori realizzata da ottobre 2023 a ottobre 2024 da operatori dei servizi, ricercatori dell’Università di Padova e famiglie.

P.I.P.P.I. è il primo Programma nazionale di Intervento per Prevenire l’istituzionalizzazione, ossia prevenire gli effetti negativi di tutte quelle pratiche dei servizi sociali che non rispettano il principio della personalizzazione, della partecipazione, della tempestività e dell’efficacia dell’intervento. Promosso nel 2011 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con l’Università di Padova, è stato riconosciuto nel 2021 come Livello Essenziale delle Prestazioni Sociali (LEPS).

É rivolto a famiglie in cui i genitori sperimentano difficoltà a garantire risposte positive ai diversi bisogni di sviluppo dei bambini, che hanno figli di età compresa tra gli 0 e i 17 anni, ma rivolge particolare attenzione ai primi mille giorni di vita. L’acronimo P.I.P.P.I ricorda la gioia, la resilienza e la forza di Pippi Calzelunghe, una bambina in grado di trasformare le più difficili situazioni della vita in possibilità di crescita e ci ispira a mettere in primo piano le risorse positive di ogni genitore e di ogni bambino.

P.I.P.P.I. intende creare uno spazio di supporto e collaborazione tra i genitori, i bambini e gli adolescenti, le persone vicine alla famiglia, gli assistenti sociali, gli psicologi, gli educatori e gli insegnanti che quotidianamente accompagnano i genitori e i loro bambini perché nessun bambino può crescere da solo e nessun genitore può educare da solo. In particolare sono previsti quattro dispositivi di azione rivolti sia a bambini che a genitori: Educativa domiciliare; Gruppi per genitori e bambini; Attività di raccordo tra scuola e servizi e Individuazione di famiglie di appoggio (sostegno sociale).

La Regione Toscana ha aderito al programma nel 2013 e dal 2021 il programma coinvolge tutte e 28 zone distretto/società della salute toscane, per un totale di circa 300 famiglie. La Regione Toscana, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti e attraverso il coinvolgimento del Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, assicura le azioni di coordinamento e monitoraggio previste dal Programma e supporta gli ambiti territoriali nelle attività di implementazione delle diverse edizioni.


Ultimo aggiornamento: 13/02/2025 - 14:28