Entro fine anno il manuale di progetto EcaRoM per educare a un modello di maschilità accudente
La bozza del testo è stata approfondita e discussa durante il partner meeting che si è svolto a Firenze il 6 e 7 settembre e che ha coinvolto tutte le organizzazioni coinvolte. A cominciare dall'Istituto degli Innocenti.
20 Settembre 2022
Area di attività
Un manuale per educare a un modello di “caring masculinity”, la maschilità accudente, e più in generale per diffondere la cultura della cura in un’ottica di genere fra i bambini e le bambine delle scuole dell'infanzia e primarie. Sarà uno dei risultati di “EcaRoM”, un acronimo che sta per “Early Care and the Role of Men”, ovvero educazione e cura nella prima infanzia e ruolo degli uomini, un progetto lungo due anni, iniziato lo scorso febbraio e che si concluderà alla fine del 2023, cofinanziato dall'Ue e che coinvolge sei diversi istituzioni di altrettanti paesi europei: nel gruppo di lavoro, infatti, ci sono Austria, Bulgaria, Germania, Lituania, Slovenia e Italia, rappresentata dall'Istituto degli Innocenti.
Un testo per promuovere la cura fin dall'età infantile
Il testo è rivolto principalmente a educatori ed educatrici dell'infanzia e agli e alle insegnanti delle primarie e contiene sia il contesto sui ruoli e le aspettative di genere che definizioni teoriche. Ad esempio quella di cura, mutuata dalla filosofa americana Nancy Fraser secondo cui è “un'attenzione profonda ai bisogni degli altri, bambini e bambine, persone non autosufficienti, amici, vicini e colleghi e include anche attitudini verso l'equità di genere, il rifiuto della violenza e del dominio maschile, oltre alla capacità di prendersi cura di se stessi”. Ma è soprattutto una guida pratica e operativa, ricca di approcci pedagogici e di metodi per utilizzare i materiali prodotti dal progetto e finalizzati al coinvolgimento di bambini e bambine nei compiti e nelle funzioni di cura. L'obiettivo del manuale, infatti, è aiutare a superare i concetti tradizionali di potere maschile promuovendo una cultura della cura in ottica di genere fin dall'età infantile.
Il partner meeting del 6 e 7 settembre a Firenze
E' anche di questo che si è parlato martedì 6 e mercoledì 7 settembre nel corso del partner meeting organizzato a Firenze e ospitato nei locali dell'Istituto, cui hanno preso parte le organizzazioni partner del progetto (oltre all’Istituto, il Dissens Institut per la Germania, il Verein für Männer und Geschlechterthemen per l'Austria, il Peace Institut per la Slovenia; il Center on Women’s Studies and Policies per la Bulgaria e il Centre for Equality Advancement per la Lituania) oltrechè delle iniziative di sensibilizzazione da promuovere nei diversi contesti nazionali e dello stato dell'arte complessivo. Il manuale, infatti, è già in fase avanzata di sviluppo: le organizzazioni hanno discusso e si sono confrontate a partire da una bozza già piuttosto articolata con l'obiettivo di arrivare alla pubblicazione (on line e cartacea) entro la fine dell'anno.
Le indicazioni del Transantional Report
Il testo, che sarà tradotto nelle lingue di tutti i Paesi partner, prende le mosse anche dalle problematiche evidenziate nel Transnational Report sviluppato nei mesi scorsi, un rapporto di ricerca che sintetizza e ordina le evidenze sollevate nei sei report nazionali realizzati da ciascun soggetto partner e che mostra, in via generale, come “un approccio pedagogico che metta al centro la riflessività di genere non sia condotto in modo sistematico in nessuno degli Stati partner e che approfondimenti sulla maschilità accudente sono ancora più rari”. Vero che “un incremento della sensibilità di genere può essere osservata in alcuni Paesi, quantomeno riguardo alle scuole dell'infanzia” con riferimento “ai giochi e alle attività proposte, visto che tutti i bambini e le bambine hanno la possibilità di partecipare alle stesse attività senza alcun riguardo per il genere” e “le aree gioco sono più inclusive” rispetto al passato. Resta, però, il fatto che “l'attenzione alla sensibilità di genere in larga misura continua ad essere delegata al coinvolgimento e all'interesse del singolo educatore” e soprattutto, che vi è “un'assenza generalizzata di approfondimenti educativi dedicati al nesso fra cura e maschilità”. Ciò discende anche dal fatto che “la disponibilità di percorsi formativi sulla pedagogia di genere non è formalizzata in nessuno degli Stati coinvolti”. Pure in questo caso, infatti, le poche iniziative e i corsi esistenti sono dovuti al coinvolgimento e agli interessi personali dei singoli docenti universitari.
Le norme di genere causa delle disuguaglianze
Discende anche da qui uno dei fenomeni su cui EcaRoM si propone d'incidere, ossia il fatto che le attività di cura siano principalmente a carico delle donne, le quali, per questo, sono spesso sottopagate oppure, addirittura, le svolgono gratuitamente. Fra le cause più profonde di questa disuguaglianza vi sono proprio le norme di genere: le aspettative tradizionali, infatti, da un lato riconoscono l'uomo come forte e coraggioso e la donna come gentile e accudente, e dall'altro stabiliscono una gerarchia considerando i tratti associati all'identità femminile come meno importanti rispetto a quelli ascritti all'identità maschile. Una visione binaria che, di fatto, riduce la possibilità di bambini, giovani e adulti di sviluppare liberamente i propri interessi, opportunità e abilità.
Ultimo aggiornamento: 20/09/2022 - 13:52