È online il report della Sperimentazione Care leavers 2018-2023
Oltre 600 giovani e 1.500 operatori coinvolti nel primo quinquennio
08 Agosto 2024
Area di attività
È online il Report della Sperimentazione Care leavers 2018-2023. Il documento contiene i dati, le testimonianze e le valutazioni di tutti i protagonisti che in questi anni di lavoro hanno partecipato al progetto nazionale dedicato a coloro che al compimento della maggiore età vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che li ha collocati in comunità residenziali o in affido eterofamiliare. Il Progetto Care Leavers è promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nell’ambito del Fondo per la Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale ed è realizzato in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti. L’obiettivo generale del progetto è quello di accompagnare i neomaggiorenni all’autonomia attraverso la creazione di supporti necessari per consentire loro di costruirsi gradualmente un futuro e di diventare adulti dal momento in cui escono dal sistema di tutele.
Il report è disponibile qui:https://www.lavoro.gov.it/documenti-e-norme/studi-e-statistiche/qrs-59-report-valutazione-care-leavers-2018-2023.pdf
Sperimentazione 2018-2023: oltre 600 care leavers e 1.500 operatori
Dal report emerge che al 31 dicembre 2023 gli ambiti che hanno aderito alla Sperimentazione risultano essere 66 afferenti a 17 Regioni. I care leavers coinvolti nella fase di assessment (analisi preliminare e quadro di analisi) sono complessivamente 766. In relazione alla distribuzione territoriale emerge che il 16,5% di questi risiede in Lombardia, il 12,6% in Veneto, l’8,9% in Piemonte, l’8,4% in Toscana, il 7,9% in Emilia-Romagna, il 6,6% in Liguria e il 6,5% in Puglia. Lazio, Sicilia e Umbria registrano quote intorno al 4-5%; tutte le altre regioni registrano un valore pari o inferiore al 4%. Il numero complessivo di care leavers per i quali, dopo la fase di assessment è stato dato avvio alla predisposizione del progetto individualizzato è pari a 636 (pari all’83% del totale). I care leavers che risultano usciti dalla Sperimentazione – per conclusione o non attivazione del progetto – e per i quali è stata quindi compilata la scheda che raccoglie i dati relativi alla chiusura del percorso sono 479. A fianco dei ragazzi e delle ragazze coinvolti nella Sperimentazione, protagonisti centrali sono anche gli operatori, gli assistenti sociali e i tutor per l’autonomia, diretti beneficiari delle attività di formazione e accompagnamento organizzate dall’Assistenza tecnica dell’Istituto degli Innocenti e fruitori del materiale e della documentazione prodotti. Il numero di professionisti direttamente coinvolti dall’inizio della Sperimentazione è superiore a 1.500: 74 referenti e personale amministrativo a livello regionale e 274 referenti e amministrativi a livello di ambito; oltre 1.400 operatori di cui quasi 850 assistenti sociali, 243 tutor per l’autonomia e una cinquantina di altri operatori. Il Report è anche la narrazione del percorso di una politica pubblica innovativa che ha posto al centro della sua azione, nel suo primo quinquennio di implementazione, i percorsi individuali dei giovani e il loro accompagnamento e a partire da questi ha nel tempo modificato alcuni suoi funzionamenti in un costante dialogo con i territori e i suoi protagonisti. In questi anni care leavers e operatori, sono stati chiamati a partecipare esprimendo le proprie opinioni e valutando insieme il funzionamento degli strumenti a disposizione dei progetti, delle équipe multidisciplinari, delle Youth conference e dei tavoli. Il lavoro corale ha permesso di creare una rassegna di esperienze utili da cui partire e da mettere a disposizione peri futuri interventi a favore dei giovani in uscita da percorsi di accoglienza.
Chi sono i care leavers della Sperimentazione 2018-2023
I dati sui partecipanti alla Sperimentazione mostrano una predominanza di care leavers con cittadinanza italiana (76%), che per il 20% è in uscita da un affidamento eterofamiliare; il 58% da una struttura di accoglienza e il 17% da altre situazioni (ad esempio alloggi di alta autonomia o situazioni di appoggio per ragazzi ormai divenuti maggiorenni). Per più della metà si tratta di ragazzi che non hanno ancora concluso il proprio percorso scolastico o formativo. I dati raccolti confermano che le aree di maggiore bisogno segnalate dalle équipe rispetto al contesto di vita dei care leavers sono legate alla situazione abitativa attivabile con l’uscita dal percorso di accoglienza (70%), alle risorse familiari nella famiglia di origine (63%) e alla capacità di gestione delle proprie risorse economiche (58%). Emerge tra gli elementi problematici il profilo sul mercato del lavoro del care leaver che viene individuato quale principale elemento di criticità, nel 53% dei casi, un dato strettamente collegato anche all’età dei soggetti coinvolti.
La governance e le criticità affrontate
La governance progettuale prevede il coinvolgimento di attori di livello nazionale, regionale e locale. A livello nazionale la cabina di regia ha lavorato, grazie al confronto tra i vari protagonisti, per cercare di affrontare le criticità emerse. In particolare, sono stati adottati alcuni strumenti che hanno permesso di dare continuità alle attività anche durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 e altri che hanno riguardato l’autonomia economica, la certificazione ISEE, Dichiarazione sostitutiva unica, Reddito di cittadinanza, l’autonomia abitativa, la residenza, problematiche alloggiative e i percorsi di studio, formazione e lavoro, collocamento mirato, diritto allo studio, Garanzia giovani. A livello decentrato, la governance si traduce in tavoli locali, tavoli regionali ed équipe multidisciplinari. I tavoli regionale sono considerati dei diretti interessati un ottimo dispositivo di governancecapace di creare connessioni tra attori diversi e con realtà nuove rispetto agli scenari della tutela, di offrire uno spazio di condivisione delle esperienze locali e di lavorare in ottica di monitoraggio e valutazione dei processi in atto. I tavoli, regionali e locali, hanno rappresentato il dispositivo di governance funzionale alla promozione sul territorio di una vision orientata alla partecipazione, all’autonomia e all’inclusione dei care leavers, a partire dal confronto tra istanze e risorse esistenti e attivabili. I tavoli sono nati pertanto con l’obiettivo di creare le condizioni per mettere in rete tutte le risorse, presenti nelle diverse realtà territoriali, al fine di rispondere alle esigenze dei care leavers emerse durante le équipe multidisciplinari e le YC.
Obiettivi prefissati e risultati raggiunti
Tre sono gli obiettivi generali indicati da oltre la metà dei care leavers: il potenziamento o sviluppo del benessere e il funzionamento della persona, il raggiungimento di una condizione lavorativa/occupazionale e il potenziamento di percorsi di istruzione, formazione, sviluppo delle competenze. Altre dimensioni che caratterizzano i progetti per l’autonomia sono, con quote tra il 49% e il 41%, il raggiungimento o miglioramento della condizione abitativa, il miglioramento della condizione economica e l’esigibilità dei diritti e infine la facilitazione degli spostamenti. I dati mostrano che grazie alla Sperimentazione i beneficiari con la licenza media passano da una quota del 52% nell’analisi preliminare al 15% nella fase di chiusura e la quota di diplomati passa dal 23% al 57%. In relazione alla condizione occupazionale dei beneficiari usciti dal progetto per raggiungimento degli obiettivi e limiti di età, i dati mostrano che tra l’analisi preliminare e la scheda di chiusura diminuisce il numero di studenti, passando da una quota pari al 52% al 14% e diminuisce anche il numero di Neet da 6 a 1%. Aumenta invece il numero degli occupati a tempo determinato e stabile che passano rispettivamente da una quota del 6% al 29% (occupati a tempo determinato) e dal 3% al 14% (occupati stabili). Aggiungendo a questi beneficiari anche coloro che in chiusura hanno un contratto di apprendistato (7%) e coloro che hanno un’occupazione precaria, un lavoro protetto o socialmente utile (9%), la quota totale di care leavers che all’uscita dalla Sperimentazione hanno un contratto di lavoro è pari al 49%.
Il ruolo dell’Assistenza tecnica dell’Istituto degli Innocenti
L’Assistenza tecnica dell’Istituto degli Innocenti ha affiancato le operatrici e gli operatori coinvolti con iniziative di formazione e supervisione e con la redazione di pubblicazioni di approfondimento, che hanno avuto come finalità l’acquisizione di competenze e conoscenze professionali utili a supportare i percorsi di autonomia dei ragazzi e delle ragazze e la creazione di momenti di incontro tra i professionisti finalizzati al confronto e allo scambio di esperienze e buone pratiche. La comunità così creata ha permesso la co-costruzione di saperi e strategie e ha avuto un ruolo fondamentale per individuare i temi e i nodi critici da approfondire con lo sviluppo del piano formativo. Durante gli incontri formativi e i monitoraggi sono emersi i bisogni formativi dei soggetti coinvolti e di fondamentale importanza sono state le parole dei care leavers nelle Youth conference che nel costruire il loro punto di vista sulla realtà, hanno sottolineato i punti di forza e di debolezza e hanno così orientato l’individuazione delle priorità formative. Nel primo quinquennio di Sperimentazione sono stati formati, anche grazie al diffondersi delle formazioni in modalità webinar, oltre 600 professionisti appartenenti ai ruoli di tutor per l’autonomia, assistente sociale, referente regionale e referente d’ambito.
La partecipazione e la valutazione partecipativa dei giovani
Il percorso di autonomia si realizza anche attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva, consapevole e sistemica dei care leavers in organismi di livello locale, regionale e nazionale. L’ascolto e il protagonismo dei beneficiari degli interventi si sono alimentati e consolidati anche attraverso le esperienze attive di partecipazione e affrontando l’impegno e l’assunzione di responsabilità che da esse derivano con costanza ed entusiasmo. All’interno del Report un capitolo è dedicato al dispositivo valutativo e al contributo offerto dai care leavers in occasione delle Youth conference locali (YCL), regionali (YCR) e nazionali (YCN) svolte tra il 2020 e il 2023 e di alcune YCL e YCR condotte dall’Assistenza tecnica a conclusione di questo quinquennio. Dal 2020 a luglio 2023 sono state realizzate 240 YCL e 87 YCR per un totale di 327 Youth conference svolte in 17 regioni. L’analisi prende avvio con una valutazione generale della Sperimentazione che emerge, in diverse YCL e YCR, dal confronto tra i ragazzi, confronto che è stato guidato da alcune domande proposte dagli operatori. Nel Report è possibile apprezzare direttamente dalle parole dei ragazzi e delle ragazze cosa ha significato e cosa significhi la Sperimentazione per i giovani in uscita da percorsi di tutela, il senso dell’accompagnamento verso l’autonomia, la valutazione sui vari dispositivi messi a disposizione dal Progetto nazionale, e alcune proposte migliorative.
Ultimo aggiornamento: 09/08/2024 - 08:37