Presentato all’Istituto degli Innocenti il rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Toscana”
21 Marzo 2025
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Dal tasso di natalità alla situazione delle scuole dell’infanzia, dalla povertà educativa ai casi di abuso e maltrattamento, fino ai bambini che vivono fuori dal nucleo familiare: il rapporto del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Crc), dal titolo I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Toscana, offre un quadro completo della condizione dei minorenni nella regione. Presentato nella sede dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, il documento è stato al centro di un incontro dedicato all’analisi dei dati, all’individuazione delle principali criticità e alla definizione di strategie d’intervento per migliorare il benessere di bambini e adolescenti. L’iniziativa rientra nelle attività del Centro regionale di documentazione per l’’infanzia e l’adolescenza previste dal nuovo accordo di collaborazione biennale tra Istituto degli Innocenti e Regione Toscana.
Alla presentazione del rapporto sono intervenuti anche gli esperti del Centro regionale: Marco Zelano con un focus sui sistemi di monitoraggio a supporto della programmazione delle politiche regionali e zonali e Valentina Ferrucci sulle politiche regionali di sostegno all’autonomia e all’inclusione, come il progetto Care leavers. I dati contenuti nel rapporto di Crc derivano da fonti nazionali istituzionali, tuttavia alcuni di questi sono stati raccolti anche grazie al supporto che l’Istituto degli Innocenti fornisce nell’ambito degli accordi di collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e con il Dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri.
La situazione in Toscana
In Toscana le persone di minore età sono 518.000, pari al 14,1% della popolazione totale, un dato inferiore di un punto percentuale rispetto alla media nazionale e in calo rispetto al precedente rapporto. Il tasso di natalità è di 5,7 per mille abitanti, 0,7 punti al di sotto della media nazionale. Per quanto riguarda le abitudini culturali e sportive, il 63,9% dei bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni legge libri nel tempo libero, un dato in crescita (+6,9 punti) rispetto al precedente rapporto e nettamente superiore alla media nazionale (52,4%). Anche la pratica sportiva è diffusa: il 61,5% dei minorenni tra i 3 e i 17 anni svolge attività sportiva, 3,7 punti sopra la media italiana. Sul fronte dell’accoglienza e della tutela familiare, in Toscana sono attivi 13 Centri per la famiglia, pari al 2,4% del totale nazionale. Il tasso in affidamento familiare per almeno cinque notti a settimana è di 1,6 ogni mille residenti (media italiana 1,4), un dato in calo rispetto al rapporto precedente. Nel 2022 sono state dichiarate adottabili 24 persone di minore età per l’adozione nazionale (873 in tutta Italia), di cui 10 da genitori ignoti. Per quanto riguarda i bambini con un genitore detenuto, sei istituti penitenziari su 16 dispongono di una ludoteca, mentre il 14% dei colloqui totali riguarda minorenni (la media nazionale è del 19,8%). L’88,3% dei comuni toscani è coperto da servizi socioeducativi per la prima infanzia, un dato superiore di 23,9 punti alla media nazionale. Il numero di posti disponibili nei servizi per la prima infanzia è di 40,7 ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni, 7,3 punti in più rispetto alla media italiana e in crescita rispetto al precedente rapporto (37,3). La regione conta 23 punti nascita, il 22% dei quali registra meno di 500 parti l’anno, un dato in calo rispetto al 24% del rapporto precedente. Il numero di pediatri è in aumento: attualmente sono 464 (6.962 in tutta Italia), contro i 438 del precedente rapporto. Nei servizi residenziali per minorenni in stato di detenzione o sottoposti a misure alternative risultano presenti 59 minorenni, pari al 3,94% del totale nazionale (1.498), un dato in crescita. Sul fronte della violenza domestica, i reati per maltrattamenti contro familiari e conviventi segnalati nel 2023 sono stati 1.443, rispetto ai 1.154 del rapporto precedente, rappresentando il 5,71% del totale nazionale.
Il quadro nazionale
Il rapporto evidenzia come la denatalità sia un fenomeno diffuso in tutta Italia. Il tasso di natalità è in calo ovunque, con la Sardegna che registra il dato più basso (4,6 per mille). Anche la percentuale di persone di minore età rispetto alla popolazione totale è in calo: la media nazionale è scesa al 15,1% (era 15,7% nel precedente rapporto). Sardegna (12,7%), Liguria (13,1%), Molise (13,2%) e Umbria (13,3%) sono le regioni con la quota più bassa, mentre le province di Bolzano (18,4%) e Trento (16,3%), insieme a Campania (16,8%) e Sicilia (16,1%), registrano i valori più alti. La povertà relativa tra chi ha meno di 18 anni è aumentata nel 2022, soprattutto in Calabria (44,9%), Molise (42,1%) e Campania (37,1%). L’abitudine alla lettura coinvolge il 52,4% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni, con valori più bassi in Sicilia (29%), Campania (35,4%) e Calabria (36,7%), e più alti nelle province di Trento (72,6%) e in Toscana (63,9%). Anche la pratica sportiva è in calo: la media nazionale è del 57,8%, con i valori più bassi in Campania (-15,9 punti rispetto alla media) e Sicilia (-15,6 punti), e i più alti in Valle d’Aosta (+19 punti), Liguria (+12,9) e Bolzano (+12,1). Sul fronte della povertà educativa digitale, oltre il 95% delle famiglie italiane dispone di una connessione internet (media nazionale 98,6%). Tuttavia, solo il 90,5% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni ha almeno un PC o un tablet connesso, con Abruzzo, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia al di sotto della media. La frequenza alla scuola dell’infanzia è scesa al 94% per i bambini di 4-5 anni: il Lazio è l’unica regione con una percentuale inferiore al 90% (88,9%), mentre la Campania registra il valore più alto (98,3%). Nel 2023 sono stati segnalati 25.260 minorenni vittime di abuso e maltrattamento, in aumento rispetto ai 21.709 del 2020. Il numero di coloro che vivono fuori famiglia è in crescita, con tassi più elevati per le comunità di accoglienza in Liguria (3,9 ogni mille residenti) e Basilicata (3), mentre Toscana e Veneto registrano i valori più bassi (1,3). Infine, le dichiarazioni di adottabilità per l’adozione nazionale sono diminuite: nel 2022 sono state 873, contro le 1.237 del 2019 e le 1.199 del 2016. Le regioni con il maggior numero di casi sono Puglia (121), Sardegna (110) e Sicilia (100).
Ultimo aggiornamento: 25/03/2025 - 11:07