Anche l'Istituto degli Innocenti apre le porte delle Case accoglienza ai volontari del Servizio Civile Regionale. Sono in molti i giovani che, ogni anno, scelgono di realizzare questa esperienza. Ecco alcune delle loro voci. (Leggi qui la notizia sul Servizio Civile all'Istituto)

Per un anno 4 volontari lavoreranno all'interno delle mura dell'Istituto e impareranno come si comporta la figura dell'educatore in situazioni difficili e delicate, portando a casa un'esperienza importante per il loro futuro lavorativo.

Il Servizio Civile infatti, essendo destinato a giovani tra i 18 e i 28 anni, può essere un'opportunità di crescita interiore, professionale con una forte valenza formativa.

Nel Servizio Civile si possono scegliere le attività più varie: ci sono giovani, come Luca e Laura, volontari presso Misericordia e Pubblica Assistenza, che lavorano nel sociale, prestando servizio sulle ambulanze o con disabili. Altri che svolgono attività di ricerca, come Consuelo che si è occupata di progetti su insediamenti Rom e Sinti o, ancora, volontari che svolgono un compito di tipo amministrativo presso enti e PA.

Molto spesso l'anno trascorso nel Servizio Civile aiuta i giovani ad entrare nel mondo del lavoro, sia perché gli enti decidono di tenere con sé i volontari, sia perché le attività svolte hanno una forte valenza professionalizzante.

Consuelo, ad esempio, ha svolto il servizio presso la Fondazione Michelucci che si occupa di ricerca sui temi dell'urbanistica e dell'habitat sociale. Il suo lavoro consisteva nel prendere i contatti con assistenti sociali, responsabili delle case di accoglienza e nel condurre visite sia nei campi nomadi che nelle strutture di accoglienza sul territorio toscano. “E' stata un'occasione molto importante – ci racconta Consuelo - sia per le conoscenze acquisite nel settore in cui ho svolto le mie attività, sia per la metodologia di lavoro. Credo che nel mio caso il Servizio Civile sia stato molto utile per la formazione lavorativa. Attualmente ho un contratto a progetto presso la stessa Fondazione per l'Osservatorio regionale sugli insediamenti Rom e Sinti e per l'Osservatorio regionale sull'abitare precario.”

Allo stesso modo anche per Laura, volontaria in Pubblica Assistenza, si è trattato di un'esperienza importante “mi è servita moltissimo sia dal punto di vista personale che professionale. È stato un modo per fare esperienza nel mio settore (lavora nel campo dell'educazione) e tendere a quell'autonomia e indipendenza che sapevo segnavano la fine dell'adolescenza.”

Questo tipo d'attività, secondo Luca, oltre ad essere utile per la vita lavorativa “è soprattutto un momento di crescita morale, perché aiuta a riflettere sulla vita che conducono le persone affette da patologie anche gravi e su quanto è importante un approccio rispettoso e amichevole nei confronti dei malati. Allo stesso tempo si fanno dei passi da giganti nel miglioramento dei rapporti con le persone e si impara a vivere le responsabilità di un posto di lavoro, a rispettarne gli orari, la disciplina, le regole.”

Naturalmente non c'è da trascurare l'aspetto economico. Chi fa il Servizio Civile, lo fa anche per avere un piccolo stipendio (si tratta di 433 euro mensili) con cui potersi mantenere durante gli studi o per iniziare a lavorare cercando di evitare un periodo prolungato di disoccupazione. “Lo consiglierei - ci dice ancora Laura - perché è un modo per fare volontariato in maniera seria e continuativa e con un piccolo rimborso spese. Certo, il contributo dovrebbe essere adeguato almeno all'inflazione. In dieci anni sono state aumentate le ore di lavoro ma non il compenso. Comunque ne vale la pena ed io lo consiglio!”.

Ultimamente il problema economico si è fatto sentire molto, secondo un recente articolo de “Il Sole 24 Ore” i fondi destinati al Servizio Civile Nazionale sono diminuiti drasticamente e di conseguenza anche i posti disponibili. Si è passati dai 45.890 volontari del 2006 ai 14.144 del 2010 e nel frattempo i tempi di attesa sono aumentati. A causa del maggior numero di richieste rispetto ai posti disponibili passano circa nove mesi tra la consegna della domanda e l'inizio del lavoro e, per il prossimo anno, è in dubbio che gli aspiranti volontari possano iniziare la loro esperienza.

Per scongiurare questa eventualità e per preservare il valore civile e anche economico che il servizio civilie produce, il settimanale “Vita”, alcuni mesi fa ha lanciato una petizione: “Manifesto per un Servizio civile universale”. L'idea è stata appoggiata, tra gli altri, da numerosi esponenti politici, favorevoli a rendere il servizio civile accessibile a tutti o addirittura obbligatorio, come propone l'ex-presidente del consiglio Romano Prodi. (am)

Last update: 11/19/2012 - 09:57