La Toscana regione d'eccellenza sui minori
Al convegno degli Innocenti dibattito aperto e proposta di un'Officina culturale
13 December 2011
Ottime le statistiche a cominciare dalla scolarizzazione: il 30% dei bambini 0-3 anni è accolta dai servizi per l'infanzia, il 90% frequenta le scuole superiori e la totalità dei bambini e ragazzi frequenta la scuola dell'obbligo.
Sono dati presentati durante il convegno “L’infanzia e l’adolescenza in Toscana a dieci anni dalla legge regionale 31/2000. Tappe, temi e prospettive di sviluppo nel primo decennio di attività per l’attuazione del diritto di ogni bambino ad una famiglia”.
Nella fascia 0-14 anni, in Toscana i minorenni sono il 12% a fronte di una media nazionale del 14.1%. Gli over 65 sono il 23,2% (con indice di vecchiaia di 184,1) e a livello nazionale sono il 20,2% (indice di vecchiaia di 144,0).
Alta la scolarizzazione: il 30% dei bambini 0-3 anni è accolta dai servizi per l'infanzia, il 90% è iscritta alle scuole superiori e la totalità dei bambini e ragazzi frequenta la scuola dell'obbligo. La regione si mostra più vecchia della media nazionale ma con livelli di eccellenza rispetto alla maggior parte delle altre regioni.
Sono alcuni dati, raccolti dal Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza e aggiornati al 31 dicembre 2010, presentati durante il convegno “L’infanzia e l’adolescenza in Toscana a dieci anni dalla legge regionale 31/2000. Tappe, temi e prospettive di sviluppo nel primo decennio di attività per l’attuazione del diritto di ogni bambino ad una famiglia” all'Istituto degli Innocenti (programma tra gli allegati).
Il convegno ha illustrato le politiche su quella legge attraverso la quale la Regione Toscana affidava all’Istituto degli Innocenti il compito di orientare lo studio, la documentazione e la sperimentazione sui servizi sociali ed educativi per bambini e famiglie. Una legge che ha permesso la nascita dell'Osservatorio per l'infanzia e il Centro regionale.
I dati presentati mostrano che i giovanissimi toscani vivono poco nel territorio e molto tra le pareti domestiche e tra le mura della scuola ma utilizzano le nuove tecnologie: il 97% ha il cellulare e quasi il 57% naviga su internet.
Interessante anche il senso di appartenenza dei giovani: oltre l'80% dei ragazzi si sente parte della propria famiglia; più del 67% sente di appartenere al gruppo dei pari (stessa percentuale alla società sportiva), alla sua classe appartiene il 54%, alle associazioni poco più del 52% e solo il 42% alla zona nella quale vive.
Dei 481 milioni spesi per i minori, il 40% sono stati utilizzati dai Comuni con un aumento del 115% dei trasferimenti economici che hanno portato a un aumento dei destinatari e maggiori spese per le famiglie.
I minori accolti fuori famiglia di origine sono 1744 mentre sono 606 gli ospiti delle strutture residenziali e 1138 in affido familiare. Nel triennio 2008-2010 risulta una diminuzione degli affidi (-8,5%) ma anche nelle strutture residenziali (-14%).
Riguardo alle adozioni internazionali, il Tribunale dei minorenni di Firenze, tra il 1999 e il 2010, ne ha decretato 3.701. In otto anni assistiamo a un raddoppio delle adozioni: erano 185 nel 2002 e diventano 409 nel 2009, ma nel 2010 calano a 353. Ogni anno, in media, il 45% dei bambini ha un'età inferiore a 5 anni. L'età media della coppia adottiva toscana è più bassa della media nazionale: 40,2 anni il padre e 38,1 la madre contro i 44,9 e 43,1 anni.
Si osserva anche una diminuzione dei minorenni stranieri non accompagnati: -35% quelli in affido e addirittura -43% coloro che sono ospitati in una struttura. La Toscana ha 115 strutture residenziali che possono ospitare 700 persone.
Il convegno ha voluto anche vedere lo stato dell'arte della legge 149/2001 che tratta di adozione e affidamento dei minori. «Presenta incompiutezze e ritardi ma grazie a questa legge oggi esiste una tutela giuristizionale del diritto del minore» ha affermato Pasquale Andria, presidente del Tribunale per i minori di Salerno. Parlando di luci e ombre a dieci anni dalla sua nascita ha auspicato una ripresa forte e omogenea delle politiche sociali e, come avvenne tra gli anni Ottanta e Novanta, la riapertura di un'Officina culturale.
Un'idea quella dell' Officina, ripresa nella Tavola rotonda alla quale ha partecipato anche l'assessore alle Politiche sociali della Regione Toscana Salvatore Allocca. Ha voluto sottolineare come i bisogni sociali siano stati sostituiti dai desideri individuali che, quando sono insoddisfatti determinano problemi. «La prima cosa da fare – ha detto Allocca – è riuscire a guardare la realtà nella materialità oggettiva. Per avere iniziative efficaci è necessario leggere la realtà, operare l'intervento e definire i risultati attivi. La cosa di cui c’è maggiormente bisogno in questo momento è un nuovo modello sociale, in cui la soluzione dei problemi non avvenga esclusivamente attraverso l’erogazione di servizi». Ha ricordato poi che il concetto tradizionale di famiglia sta scomparendo e bisogna cominciare a pensare ad un concetto di famiglia informale.
Il nuovo Piano integrato regionale che sarà varato a giorni è stato presentato da Giancarlo Galardi della Regione Toscana: «Non è un libro dei sogni ma un Piano concreto con parole chiave per dare risposte concrete che vuole rispondere in modo multiprofessionale sulla multi-dimensionalità dei bisogni. É un piano incentrato sulle politiche della famiglia e della persona dove c'è la fase del 'prendersi cura', prendersi in carico il minore e la famiglia».
Il pomeriggio è stato dedicato all'approfondimento di due temi a cura del Centro regionale. Lo statistico Roberto Ricciotti, ha introdotto e coordinato l'argomento sui “Sistemi di monitoraggio sui minori in famiglia e fuori famiglia” mentre Paolina Pistacchi, ha approfondito tema “Il lavoro con il territorio per lo sviluppo degli interventi”.
A margine del convegno, alle 17.00, la Biblioteca Innocenti Library “Alfredo Carlo Moro” ha presentato il libro “Le avventure di Pinokkio: storia di un centro sociale” di Massimo Novi pubblicato da Felici editore (programma -pdf 138Kb). É la storia - ricostruita dall'autore attraverso interviste e testimonianze - del centro sociale per ragazzi “Pinokkio–quellochenoncera”, di Perignano, in provincia di Pisa. Novi in quel periodo era studente di giurisprudenza e lavorava presso Informagiovani; fu però una figura di primo piano per la costituzione del centro sociale che divenne un luogo di incontro autogestito alternativo al bar. Il centro giovanile, nato nel 2001, è cresciuto e si è arricchito di nuovi spazi e nel 2009 si è trasformato in associazione che promuove iniziative sociali e culturali. L'autore, nel volume ricostruisce la storia del “Pinokkio” attraverso interviste e testimonianze. (sp)
Last update: 11/23/2012 - 12:01