NO LINE per il cyberbullismo

Dopo il bullismo, con le nuove tecnologie il passo è stato breve e veloce: il cyberbullismo. Questo odioso atteggiamento, come il bullismo, non è un fatto legato alla singola persona che lo agisce ma ad un intero contesto.

Il progetto “NO LINE per il cyberbullismo. Per un uso completo e consapevole del web” nasce per promuovere consapevolezza sul fenomeno ma vuole anche incoraggiare la valenza positiva dei nuovi linguaggi e dei nuovi media che possono diventare strumenti di espressività e creatività.

Si tratta di un progetto indirizzato a docenti, genitori ed alunni, iniziato a ottobre 2010 promosso dal CIAF-Centro Infanzia, Adolescenza e Famiglie “Edda Fagni” di Livorno con Trool-Tutti i ragazzi ora on line e la Polizia Postale di Livorno.

Ha come obiettivo riconoscere e valutare i danni provocati dagli episodi di cyberbullismo e fornire strumenti di contrasto alle sue pratiche ma anche far conoscere modalità e tecniche di attuazione dei comportamenti di cyberbullismo.

Quattro le classi coinvolte - per un totale di un centinaio di ragazzi - della scuola secondaria di primo grado G. Micali di Livorno seguiti da un insegnante per classe e da due educatrici di Trool. Una serie di incontri ai quali ha partecipato la Polizia Postale di Livorno, un pedagogista e uno psicologo.

Il progetto è iniziato con un questionario preparatorio a cui ha seguito dalla proiezione del film “Basta guardare il cielo” di Peter Chelsom (Usa 1998) scelto dalle insegnanti. Come hanno risposto i ragazzi davanti a un tema come il cyberbullismo lo spiega Serenella Cipolli, responsabile CIAF: «Hanno reagito straordinariamente bene e sono andati anche oltre il programma previsto con la realizzazione di un video. Durante gli incontri è venuto fuori che qualcuno era stato vittima di episodi di cyberbullismo. Senza andare nel dettaglio degli episodi è stata nostra volontà parlarne per sapere come è possibile difendersi». Durante uno degli incontri è intervenuto lo psicologo Nicola Iannaccone, autore del libro “Stop al cyberbullismo” che - anche attraverso filmati - ha mostrato ai ragazzi e agli insegnati le conseguenze del cyberbullismo sulle vittime.

Gli alunni, in altri cinque incontri della durata di due ore ciascuno, sono stati seguiti da Cristina Andolfi e Francesca Nicolò, due educatrici di Trool. «Abbiamo trovato dei ragazzi molto motivati perché si parlava di tecnologie, di internet, smartphone e iPad ma la cosa importante – racconta Cristina – è che grazie al lavoro del Ciaf e delle insegnanti erano già sensibilizzati al tema del cyberbullismo cosa che ci ha reso il lavoro più facile. Ci siamo accorte però che per loro internet era YouTube oppure il social network al quale si collegavano o Google perché era la prima pagina visibile della rete. Purtroppo sono pochi coloro che navigano in modo sicuro. Con i ragazzi abbiamo fatto alfabetizzazione, abbiamo cercato siti sicuri e abbiamo lavorato soprattutto sulla sicurezza della navigazione. I contenuti del lavoro vengono di volta in volta pubblicati dal multiblog di Trool dedicato a cyberbyllusmo».

Il progetto di quest'anno è quasi giunto al termine ed è vissuto come un successo anche grazie anche all'esperienza didattica e metodologica del Ciaf. «Cerchiamo di essere di supporto agli insegnanti anche con proposte e piste didattiche – dice la Cipolli – vogliamo essere di stimolo anche per altri progetti e visto il successo dell'iniziativa sul cyberbullismo, stiamo già pensando a un altro progetto per l'anno scolastico 2011/2012». (sp)

Last update: 06/19/2012 - 11:23