Giornata intensa con tre seminari

«É importante che l'Europa non si consideri una fortezza. L'inclusione sociale oltre che un imperativo morale è utile anche allo sviluppo economico europeo».

L'eurodeputato Luigi Berlinguer apre così i lavori del seminario “Le basi dell'inclusione” nel convegno internazionale “L'educazione per combattere l'esclusione sociale” promosso dal Comitato economico e sociale europeo che si tiene fino al 22 maggio all'Istituto degli Innocenti.

Una giornata densa quella del 21 maggio dove attraverso tre seminari si cercano soluzioni per capire e per aiutare l'inclusione sociale e ridurre la povertà e dove vengono esposte buone pratiche.

L'esperienza finlandese portata da Anne Alitolppa Niitamo della Federazione finlandese delle famiglie ci pone davanti ad uno dei problemi della società tecnologica odierna: il gap che le famiglie immigrate incontrano al loro arrivo in Europa. «La famiglia è il primo mediatore tra i bambini e la società nella quale arrivano - spiega – e noi diamo sostegno alle famiglie. Abbiano accettato la sfida dell'adozione di tecnologie informatiche perché l'alfabetizzazione digitale diventa fondamentale per l'inclusione sociale. Ma a volte, all'interno delle famiglie immigrate, si crea una situazione di acculturamento in dissonanza, dove i figli si adeguano e i genitori si auto-emarginano piegandosi su sé stessi. Allora è necessaria l'educazione e la formazione continua dei genitori».

Il lavoro che da anni porta avanti con la comunità Rom Denisa Pochovà, pediatra dell'ospedale Presov in Slovacchia, ci fa capire quanto per questa minoranza - 11 milioni di persone, presente in Europa da 700 anni - sia difficile l'integrazione nella società nella quale vivono. Mancanza di mezzi economici e standard igienici molto bassi ne fanno una fascia estremamente vulnerabile e i più deboli sono le madri e i bambini.

Il 20% dei piccoli ricoverati negli ospedali della Slovacchia sono di etnia Rom. Madri spesso troppo giovani o che durante la gravidanza bevono e fumano o che fanno uso di stupefacenti; madri che non allattano al seno e diluiscono il latte artificiale con l'acqua dei fiumi, creano situazioni che contribuiscono ad avere un figlio con una salute cagionevole e con un sistema immunitario estremamente debole.

Ma quanto è importante l'educazione delle madri e dei bambini Rom secondo l'esperienza pediatrica di Denisa Pochovà? «L'educazione delle madri e dei loro bambini è fondamentale. Le mamme si occupano dei bambini a tempo pieno e ne sono responsabili, ciò aiuta i bambini a vivere meglio. Ma nonostante in Europa ci sia una maggiore sensibilità riguardo all'educazione a favore della minoranza Rom, in Slovacchia negli ultimi anni, la situazione è peggiorata. I bambini Rom continuano ad essere emarginati e il loro livello di istruzione è estremamente basso».

Nemmeno l'integrazione scolastica dei bambini immigrati e facile. A scuola, oltre alle difficoltà causate dalla lingua del paese che li ospita, portano anche i problemi che vivono in famiglia quotidianamente. L'esperienza del laboratorio interculturale del Centro Frantz Fanon di Torino fa capire che è possibile fare un lavoro ad ampio raggio: «Partiamo dal presupposto che l'immigrazione non è una malattia - spiega Simona Taliani – e cerchiamo di evitare la stereotipizzazione della cultura del bambino immigrato. La cultura e i valori che il piccolo porta con sè sono molto importanti ma se viene stereotipata perde valore e viene banalizzata. Noi cerchiamo di far pensare al bambino, oltre al paese dal quale arriva e alla sua cultura, anche al significato delle rotte migratorie, a ciò che ha perso ma anche a ciò che ha guadagnato andando a vivere in un altro paese. In questo modo può fare un percorso consapevole su ciò che significa cultura del paese di provenienza e del paese che lo ospita».

Sabato 22 maggio, nella giornata conclusiva del convegno, al presidente della Commissione europea Manuel Barroso verrà presentato un libro verde con una serie di proposte per il rilancio delle azioni necessarie all'inclusione sociale. (sp)

- Europa: l'inclusione sociale attraverso l'educazione e la formazione

Last update: 06/26/2012 - 12:11