Costruendo il MUDI

Possono l'antico e il contemporaneo vivere insieme? Una domanda che architetti e restauratori, artisti, studiosi e critici continuano a porsi tenendo aperto il dibattito e cercando soluzioni innovative e stimolanti.

Un esercizio di stile ben riuscito lo si è visto con l'esposizione di Zenith, grande scultura equestre in bronzo di Mimmo Paladino ospitata - da settembre 2009 a gennaio 2010 - nel Cortile degli Uomini dell'Istituto. Un esempio di perfetta integrazione di antico e contemporaneo che convivono ognuno con la propria identità.

Con i suoi seicento anni di storia il complesso architettonico degli Innocenti è ancora oggi una città dei bambini. Al suo interno convivono asili nido, case di accoglienza per bambini e per madri con bambini, un archivio storico unico al mondo testimone dell'evoluzione della cura dell’infanzia, la Biblioteca Innocenti Library realizzata in collaborazione con centro internazionale di studi Unicef–IRC che qui ha sede, centri di formazione e media-education, solo per citare alcune delle tante attività che stabilmente vi si realizzano.

Il progetto culturale del MUDI-Museo degli Innocenti nasce dalla consapevolezza che valorizzare la storia dell’antico Spedale significa anche rafforzare l’identità attuale dell’Istituto e contribuire alla realizzazione della sua missione. La relazione profonda tra opere d’arte, architettura e memoria documentaria da un lato e la continuità della funzione svolta dall’istituzione dall’altro sono infatti evidenti per chiunque varchi la soglia dell’Istituto.

Nel 2004 è stato avviato un percorso di riflessione che ha coinvolto tutte le professionalità dell’Istituto e si è avvalso della preziosa collaborazione delle Soprintendenze territoriali e di alcune Università toscane e di studiosi che hanno contribuito con entusiasmo al progetto.

Con la firma dell’accordo di programma tra Stato e Regione Toscana (fondi ex Delib.Cipe 166/2007) è stato completato il piano di finanziamento del MUDI, attraverso un contributo regionale di 6 milioni di euro che vanno ad aggiungersi ai 4 milioni già messi a disposizione dal bilancio dell’Istituto degli Innocenti.

Del progetto si è parlato a Ferrara il 27 marzo al Salone dell’arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali nella conferenza “Costruendo il MUDI, la misura del Brunelleschi” organizzata dal DIAPReM, dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara con la collaborazione dell'Istituto degli Innocenti. Durante l'incontro è stato presentato lo sviluppo progettuale della prima fase di intervento realizzato con il supporto del rilievo morfometrico 3D.

Alla conferenza sono intervenuti Anna Maria Bertazzoni, direttore generale dell'Istituto; Claudio Rosati dell'Assessorato alla Cultura della Regione Toscana; Marcello Balzani, Guido Galvani e Cristina Vanucci del Centro DIAPReM; Carlo Terpolilli di Ipostudio, vincitore del concorso internazionale e Stefano Filipponi, coordinatore del Museo degli Innocenti.

E mentre continuano i lavori per la realizzazione del MUDI, il prossimo 6 maggio, aprirà al pubblico, restaurato, il coretto. Si tratta di uno spazio adiacente alla pinacoteca che si affaccia sulla chiesa di Santa Maria degli Innocenti. Il luogo dal quale, dietro una grata non viste, potevano assistere alla messa le nocentine, le balie e le gravide occulte, ospita una straordinaria serie di tabernacoli con sculture devozionali e paramenti sacri databili tra il XVIII e il XIX secolo.

Ad aprile invece partirà la campagna “Adotta un quadro”, un'iniziativa che vuole invitare enti pubblici e privati ad intervenire per il restauro di alcune delle opere d'arte che faranno parte del Museo degli Innocenti. (f.con.)

Last update: 06/08/2016 - 04:14