A scuola alla scoperta delle ricette della nonna

Le pietanze della nonna potranno essere riscoperte grazie ai bambini delle scuole elementari e medie. Sono loro infatti che stanno andando a caccia di quelle ricette che venivano preparate prima dell'invasione del fast food e del junk food e spesso sconosciute ai bambini del terzo millennio.

L'iniziativa portata avanti da una decina di scuole dell'area Nord-ovest di Firenze fa parte dell'edizione 2009-2010 di 100 itinerari + 1 , un progetto che vede coinvolte 26 scuole con quasi 1.100 studenti.

I bambini a caccia di ricette sono circa 500 e fanno parte delle scuole primarie e secondarie di primo grado di sette Comuni: Fiesole, Calenzano, Campi, Signa, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino e Scandicci.

I bambini e ragazzi, assistiti dai loro insegnanti e dagli animatori dell’associazione Sconfinando hanno raccolto le ricette conservate da nonne, mamme e vecchie zie per poterne fare un vero e proprio ricettario per bambini e adulti.

Tra le scuole che partecipano all'iniziativa anche la media Enrico Fermi di Scandicci con la 2a F e la 2a D e le loro due insegnati di lettere. “I ragazzi hanno scoperto come si prepara la ribollita ma anche la pappa al pomodoro e il baccalà – spiega Annasilva Sivieri della 2a F che ha lavorato con Maria Teresa Martini – ma il lavoro, portato avanti con una cinquantina di ragazzi, non ha riguardato solo la cucina delle nonne: è stato un viaggio nel passato della città attraverso il quale è stata ricostruita la storia e i luoghi delle generazioni precedenti”.

I bambini hanno scoperto che molte delle ricette delle nonne erano fatte soprattutto con gli avanzi del pasto, quando c'erano, e che la carne si mangiava raramente e semmai durante le feste. A quei tempi, nel dopoguerra - attorno agli anni Cinquanta – non esistevano le merendine che si comprano oggi. A scuola si andava a piedi camminando anche per diversi chilometri e si faceva merenda con un pezzo di pane mentre la merenda a casa era preparata con pane e zucchero, pane e olio o con del pane bagnato con acqua e vino. I bambini hanno anche scoperto che l'Arno era un fiume ricco di pesce che veniva pescato soprattutto nella zona di Scandicci e poi venduto al mercato di Firenze. Hanno potuto conoscere nonna Leda e il signor Cappelli che hanno raccontato loro le storie di Scandicci e di Badia a Settimo.

I bambini della 4a C della scuola elementare Guglielmo Marconi, seguiti dalla loro insegnante Marcella Mannelli hanno invece lavorato sul territorio soprattutto dal punto di vista turistico. E, attraverso vari libri e racconti, hanno scoperto anche la storia del fantasma del Castello dell'Acciaiolo. E' lo spirito vagante della moglie del Dalizzi uno dei proprietari del maniero, che avvelenata dal consorte si aggira senza pace. "Ai ragazzi ho spiegato dovevano sembrare dei bambini stranieri che non conoscevano la città - racconta l'insegnante - ho messo loro in mano una macchina fotografica e abbiamo creato degli itinerari fotografando ciò che incontravamo di bello e di brutto. Ne è nata una guida".

100 itinerari + 1 - arrivato alla quinta edizione - è un progetto pilota finanziato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, concepito per aiutare i giovani a scoprire e conoscere il proprio territorio e valorizzarlo. È sostenuto da Regione Toscana, Provincia di Firenze, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale, del Ministero dei Beni Culturali e del Ministro della Gioventù.

Sono tanti gli argomenti che i ragazzi possono trattare: arte, storia, ambiente, economia, antichi mestieri, leggende e tradizioni. A maggio 2010 il materiale elaborato dalle scuole verrà consegnato ai Comuni e i migliori progetti saranno premiati. Poi, dalla selezione dei migliori lavori nascerà una pubblicazione. (sp)

Last update: 06/28/2012 - 10:04