Una risposta educativa per i ragazzi violenti

A Milano, qualche giorno fa, tre ragazzi tra i 15 e 16 anni sono stati denunciati per una serie di rapine commesse ai danni di loro coetanei davanti a una discoteca; recentemente, a Prato, quattro coetanei della stessa età hanno devastato un asilo nido.

Le indagini hanno verificato che gli stessi ragazzi avevano già preso parte ad altre azioni vandaliche oltre ad alcuni furti in altre cinque strutture scolastiche della zona. Alla domanda sul perché di tali gesti i giovani hanno risposto di aver agito per noia.

Spesso dietro i giovani responsabili di simili fatti ci sono famiglie normali, in molti casi anche benestanti, per cui, di fronte a certi episodi, viene spontaneo domandarsi cosa innesca questi comportamenti distruttivi e antisociali.

Di fronte alla gravità di queste vicende la presidente dell'Istituto degli Innocenti, Alessandra Maggi commenta: “E’ doloroso confrontarsi con questi comportamenti giovanili, indubbiamente gravi, che ci risultano incomprensibili e ci mettono in crisi rispetto alla nostra capacità educativa. Ma guardando alle nuove generazioni non possiamo farci guidare solo dalla paura verso un'estraneità che sentiamo come minaccia. Prendiamoci del tempo per guardare più da vicino e riflettere su chi sono e come si comportano gli adolescenti che conosciamo: a parte alcuni casi drammatici, per fortuna marginali, il bilancio difficilmente sarà disastroso e di adolescenti violenti ne individueremo pochi. Troveremo certo ragazzine e giovanotti adorati dalle famiglie, spesso figli unici, coccolati, poco educati, cui difficilmente si chiede un po' di sacrificio. Adolescenti a cui il denaro non si nega, ma si nega piuttosto l'esperienza della realtà, come la possibilità di fare esperienze anche di lavoro temporaneo per imparare davvero il valore delle cose e anche per misurarsi con gli altri, rispettando limiti e regole di convivenza”.

Nella città di Prato ci si interroga sull’episodio e sul disagio che ha portato questi giovani ad agire in manierà così insensata e gratuita.
Rita Pieri, assessore all'Istruzione, spiega che Il Comune lavora da anni nella prevenzione partecipando anche a progetti regionali. “Gli interventi partono dalla scuola materna e continuano in tutte le scuole statali e comunali di ogni ordine e grado – prosegue l’assessore - e coinvolgono le famiglie con un coordinamento pedagogico. Ho sollecitato i dirigenti scolastici a riflettere su quanto accaduto e a lavorare di più sulla prevenzione insieme ai genitori, ma anche ad avere un'attenzione maggiore a quella che è la cittadinanza attiva e il rispetto della cosa pubblica”.

Nonostante il ripetersi questi episodi di violenza giovanile, amplificati dal racconto dei media, il fenomeno della criminalità minorile è stazionario da vari anni e in alcuni casi in diminuzione. Secondo i dati Istat, aggiornati al 2007 ed elaborati dal Centro nazionale di analisi per l'infanzia e l'adolescenza, in Italia i minorenni denunciati sono circa 38.200 di cui 6.500 sono minori di 14 anni, un valore in calo dal 2001. Le denunce per delitti contro il patrimonio, nel 2007, sono invece state quasi 20.500. Le condanne per danneggiamento (statistiche 2002-2006), nel 2006 sono state 14, anche qui in diminuzione rispetto ai dati degli anni precedenti, mentre le condanne per furto sono state circa 1.500, in calo rispetto al 2002 ma in leggero aumento rispetto al 2005.

Estremamente dura e senza appello la posizione del sociologo Francesco Alberoni davanti a queste azioni di violenza minorile: “Nella società sono sempre esistiti gruppi violenti. Un esempio sono quelli delle periferie come le banlieu parigine dove questi gruppi si scontrano tra di loro per il controllo del territorio. I giovani si comportano in modo violento, anche con atti di vandalismo collettivo, per poi far parte delle gang urbane. Ma per coloro che noi chiamiamo vandali, ciò che distruggono non fa alcuna differenza. Nel caso dei quattro ragazzi di Prato non credo si siano posti alcun problema su cosa distruggevano e se non vengono fermati diventano pericolosi. Lo sapeva bene Rudolf Giuliani, ex sindaco di New York. Fermando la piccola criminalità ha fatto diminuire la grande criminalità. Quei quattro adolescenti che hanno distrutto l'asilo di Prato - prosegue Alberoni - mi sembrano semplicemente dei fessi che vogliono mostrare quanto sono forti. Ogni gruppo ha il suo leader che in genere non ha molta fantasia ed è molto violento”.

Di diversa opinione Gianfranco Casciano, presidente del Tribunale dei minorenni di Firenze, secondo il quale non serve né abbassare l'età imputabile, come proposto da qualcuno, né tanto meno trattare i ragazzi come criminali. Casciano, intervistato sull’argomento, ci dice che per i ragazzi che sbagliano tocca agli adulti non abdicare al proprio ruolo educativo e trovare il modo di dare chanches di recupero e integrazione. “Se accadono questi fatti la responsabilità è di noi adulti che abbiamo il dovere di essere educatori. É vero che gli atti di vandalismo ci sono sempre stati ma forse una volta veniva fatto meno clamore sui media. E inoltre, quando accadono questi fatti vogliamo per forza sbattere in galera i ragazzi che li compiono? - si chiede il giudice minorile - o non è meglio cercare delle soluzioni alternative? Certo è preoccupante quando un ragazzo compie un atto vandalico per noia. Ma per i minori che commettono un reato è prevista la messa alla prova attraverso lo svolgimento di attività educative e socialmente utili come il volontariato. La cosa positiva e che ci rincuora - conclude Casciano - è che il 99 per cento di loro, terminata la prova, continua a fare volontariato attivo in modo autonomo”. (sp)

Approfondimenti:
- Intervista a Gianfranco Casciano, presidente del Tribunale dei minorenni di Firenze (pdf-50Kb)
- “Genitori colpevoli se non insegnano i sentimenti”, Il Sole24Ore, 5 febbraio 2010
- I numeri italiani, quaderni del Centro nazionale di analisi per l'infanzia e l'adolescenza
- I minori e la giustizia - Tavola statistica dell'Istat elaborata dal Centro nazionale di analisi per l'infanzia e l'adolescenza pubblicata nel settembre 2009 (File Excell - 651Kb)

Last update: 06/29/2012 - 11:13