Anche per l'estate 2012, come accade da diversi anni, alcuni Comuni della Toscana ospitano i bambini del Saharawi. Il 7 luglio sono arrivati cinque gruppi, ciascuno con un accompagnatore, per un totale di una cinquantina di bambini e bambine tra 11 e 13 anni, che saranno ospiti fino al 28 agosto.

Le aree toscane che si occupano dell'accoglienza dei piccoli saharawi sono varie. La provincia di Firenze, è quella maggiormente attiva e il Comune di Sesto Fiorentino, diversi anni fa è stato il capofila aprendo i rapporti con il popolo del Saharawi e gemellandosi con uno dei campi profughi. Oltre alla provincia di Firenze accolgono i gruppi anche alcuni comuni delle province di Pisa, Pistoia, Livorno, Siena e Arezzo.

Saharainsieme è una delle tante associazioni che, insieme ai Comuni, si occupano dell'ospitalità ed accoglienza dei gruppi. Mauro Terrosi ne è il presidente: «Lavoriamo con il popolo saharawi da venti anni. Con loro abbiamo anche dei programmi di adozione a distanza e fino ad oggi sono 250 i bambini adottati. Nei campi abbiamo installato pannelli solari e abbiamo acquistato anche delle cammelle da latte. Due volte all'anno andiamo in Saharawi per portare i fondi raccolti. Nel gruppo ospitato a Pontassieve ci sono due bambini che hanno dei “richiami sanitari”. Uno di loro, tra qualche giorno, sarà operato all'ospedale pediatrico Meyer. In questo momento, per 12 giorni, sono ospiti a Pelago poi andranno a Dicomano e Incisa per tornare a Pontassieve prima della partenza».

Per i bambini il viaggio in Italia è anche un momento che permette loro di avere un'alimentazione più ricca soprattutto di carne, di frutta e verdura, alimenti che un un'area desertica nella quale vivono, sono difficili da trovare o estremamente costosi. «Nel nostro Paese amano mangiare soprattutto pizza, spaghetti, frutta e gelato – continua Terrosi – Durante la vacanza italiana, oltre a fare dei controlli medici, li facciamo andare in piscina o a cavallo e li portiamo al mare».

Altri gruppi, per un'iniziativa in collaborazione con il Laboratorio per la Pace di Incisa, il 28 luglio saranno ospiti del Consiglio Comunale di Figline e fino al 3 agosto saranno in soggiorno nel Valdarno. I Comuni di Fucecchio e San Miniato, con l'appoggio dell’Associazione di solidarietà per il Popolo Saharawi ospitano fino al 18 luglio un gruppo di dieci bambini e un accompagnatore. I piccoli ospiti soggiorneranno nella scuyola Pascoli di Fucecchio.

Lo scorso 16 giugno La Regione Toscana e la Provincia di Firenze hanno ospitato Mohamed Abdellaziz, leader politico, accolto come presidente della Repubblica araba saharawi democratica. Il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, durante la conferenza internazionale “Il diritto ai diritti umani” che si è svolta a Palazzo Medici Riccardi ha affermato: «Chiediamo all’Onu e alla comunità internazionale di riconoscere a pieno titolo la Rasd per impedire la sistematica violazione dei diritti umani che colpisce un intero popolo».

Quella del popolo saharawi è una lotta che dura da 35 anni. Si calcola che tra 200 e 250 mila persone vivano in quattro campi profughi della zona intorno a Tindouf, nel sud ovest del deserto algerino al confine tra Mauritania e Sahara occidentale. Qui ha sede il quartier generale de Fronte Polisario, espressione militare saharawi. La restante popolazione - circa un milione di persone - abita in una striscia di terra desertica poco importante economicamente tra il confine con la Mauritania e i muri marocchini.

Nei campi profughi la popolazione si è organizzata abbastanza bene. Vivono in aree autogestite che hanno scuole con personale saharawi e ospedali con classe medica formata a Cuba, costruiti dalla cooperazione italiana e spagnola. Ogni tanto i campi vengono visitati da medici italiani e spagnoli. I bambini che arrivano in visita in Italia vengono anche per problemi medici.

Tra la popolazione c'è un'alta percentuale di celiaci che con il 6% è tra le più elevate del mondo. Ciò è dovuto a una predisposizione genetica per il fatto che sono vissuti per secoli senza consumare cereali, alimenti ricchi di glutine. La malattia è emersa con l'arrivo degli aiuti umanitari che contenevano cibi derivati dal frumento. L'Italia, ogni anno, attraverso la solidarietà delle associazioni e dei Comuni accoglie circa 500 bambini. Vengono ospitati in diverse regioni: dall'Emila-Romagna al Lazio, dalla Sicilia alla Liguria, dalla Lombardia alla Sardegna e le Marche che ospitano bambini disabili. (sp)

Last update: 11/22/2018 - 16:36