Toscana: cooperazione per la pace

La cooperazione come strumento per la pace. E' questo uno dei mezzi più efficaci e validi che la Toscana utilizza per promuovere pace in quei paesi oppressi dai conflitti armati.

Dopo Lombardia e Piemonte, la Toscana è la terza regione per fondi stanziati nella cooperazione internazionale ma a differenza delle altre regioni ha la capacità di attirare risorse economiche da altri partners.

In particolare grazie a 9 milioni e 600 mila euro della Commissione Europea e a 21 milioni e 400 mila euro erogati dal Ministero degli Affari esteri la Regione Toscana riesce ad avere a disposizione dei fondi che permettono di portare avanti progetti di cooperazione ad alta professionalità.

Nel 2009 il bilancio regionale ha assegnato alla cooperazione sanitaria, alla cooperazione internazionale quasi 8 milioni di euro. Di questi, 4 milioni sono impiegati per attività di cooperazione e partenariato e per progetti per la promozione della pace, altri 4 milioni per progetti di cooperazione sanitaria. E dallo scorso mese di maggio è la prima regione ad un'unica legge (n.26 del 22 maggio 2009) sulle attività internazionali.

Nella regione un ruolo di primo piano spetta alle strutture sanitarie e nel campo della cooperazione sanitaria in favore dei bambini e la collaborazione e il coordinamento svolto dall'ospedale pediatrico “Anna Meyer” è di primaria importanza. L'esperienza di Saving Children, nata nel 2003 è significativa. Il progetto, alla sua seconda fase si chiama La medicina al servizio della pace.

Il programma ha permesso di curare oltre 6 mila bambini palestinesi, non altrimenti curabili, in ospedali israeliani. Nel corso dell'ultima guerra a Gaza, lo stesso programma ha permesso di realizzare un ponte aereo con l'Italia e di curare negli ospedali toscani 10 bambini affetti da gravi patologie. Oggi il progetto è sostenuto dal Ministero degli Esteri italiano e da Emilia Romagna, Umbria e Friuli Venezia Giulia. Il progetto è stato in più di un'occasione indicato dai leader di Israele e Palestina come punto di partenza per la pace e la riconciliazione tra i due popoli.

Ma la cooperazione sanitaria e internazionale non si ferma alla Palestina. Prosegue la collaborazione con Emergency che ha portato alla costruzione, in Sudan, di un ospedale di cardiochirurgia dotato di attrezzature d'avanguardia che offre cure e interventi gratuiti per tutta l'Africa subsahariana. Ci sono poi progetti in Brasile in altri paesi dell'Africa, in Bosnia e nei paesi balcanici, in Sudafrica e in America Latina. Non è un caso che dal 2005 al 2008 l'impegno della Toscana per la cooperazione è quintuplicato, passando da 6 milioni di euro a circa 31 milioni. (sp)

Last update: 11/19/2012 - 10:02