E ora che siamo connessi? Identità fragilità e aspettative nelle reti sociali degli adolescenti” è il titolo di una ricerca svolta nel 2012 da OSCARV@bg-Osservatorio sulla comunicazione degli adolescenti tra reale e virtuale di Bergamo. Il 25 e 26 gennaio la presentazione del lavoro.

L'indagine, a cura Marco Lazzari e Marcella Jacono Tarantini, pubblicata da Bergamo University Press, viene presentata durante le due giornate di lavori del convegno che si svolgono all'Università di Bergamo.

La ricerca ha coinvolto oltre duemila persone e sono stati elaborati i questionati distribuiti a oltre 1400 studenti delle scuole superiori e 470 ragazzi delle medie inferiori di Bergamo e provincia. Questi i temi dell'indagine: differenza di piazza reale e virtuale; comunicazioni e relazione tra le due piazze; potenzialità formativa nella piazza virtuale, identità e maschere; rischi e consapevolezza dei rischi; come esprimere la fragilità virtuale e ruolo degli adulti.

La prima investigazione sull'argomento, nel 2010, è stata “Adolescenti tra piazze reali e piazze virtuali”, a cura di Marco Lazzari e Marcella Jacono Quarantino anche questa pubblicata da Bergamo University Press.

Lazzari: «La ricerca del 2012, a differenza dell'indagine del 2010, ci fa notare che è diminuita la percentuale di genitori ansiosi perché sono più giovani e maggiori utilizzatori delle nuove tecnologie. É poi interessante vedere che il social network aiuta gli studenti immigrati ad avere una sorta di doppia cittadinanza virtuale che permette loro di essere in contatto con i loro Paesi di origine oltre che con gli amici italiani. Nella ricerca viene evidenziato un aumento della connessione mobile con lo smartphone e che ragazzi sono dei bravissimi fruitori delle nuove tecnologie ma non hanno la percezione dei rischi (postano cose che non dovrebbero pubblicare) e non riescono a vedere le opportunità legate a un uso consapevole della rete».

A differenza dell'indagine precedente sono stati intervistati anche pre-adolescenti, i ragazzi delle medie inferiori. « I questionari erano stati preparati per gli studenti delle classi seconde e terze – conclude Lazzari - ma ci siamo accorti che hanno risposto anche quelli delle prime. Sono stato colpito e sorpreso nel vedere che il 40% dei ragazzi di 11 anni (prima media) e addirittura il 47,3% dei dodicenni hanno un profilo su Facebook nonostante l'età minima sia di 13 anni. Questo ci deve far riflettere».

L'Osservatorio si è costituito nel 2011 e ne fanno parte MEDAS-Movimento educativo per il diritto allo studio, Facoltà di Scienze della formazione dell'Università degli Studi di Bergamo, Ufficio Scolastico territoriale, Settore Politiche Sociali e Salute della Provincia di Bergamo, Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Bergamo Fondazione Bergamo nella Storia-Museo storico, CoorCoGe-Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni dei Genitori e Consiglio di rappresentanza dei sindaci. (sp)

Last update: 11/22/2018 - 16:37