Malala Yousafzai, la giovane attivista pachistana vittima di un attentato talebano nell'ottobre scorso, ha celebrato il suo sedicesimo compleanno pronunciando un forte discorso all'assemblea dei giovani dell'ONU, nel quartier generale delle Nazioni Unite di New York. Malala è già diventata un simbolo per l'istruzione dei bambini e l'emancipazione femminile in tutto il mondo, nonostante nel suo paese alcuni continuino a diffondere teorie di cospirazione per diffamarla.

Già a 13 anni faceva sentire la sua voce attraverso un blog da lei curato per la BBC, sul quale documentava la vita sotto il regime taliban e i continui diritti negati, soprattutto alle donne. Nel distretto di Swat, dove Malala viveva e del quale raccontava, un editto del regime per due anni ha vietato alle ragazze di accedere all'istruzione. Questo fino al 2009 quando l'esercito pachistano ha riconquistato il controllo del territorio.

Il 9 ottobre 2012 un gruppo di uomini armati salì sul pulman che la riportava a casa da scuola, sparandole vari colpi di pistola alla testa. L'attentato fu rivendicato dal portavoce dei talebani pakistani, sostenendo che la ragazza era "simbolo degli infedeli e dell'oscenità".

Dopo mesi di ricoveri e interventi chirurgici, in Pachistan e a Londra, Malala ha ripreso a vivere e a combattere le sue battaglie.

Durante la sessione speciale delle Nazioni Unite del 12 luglio 2013, giorno che è stato nominato “Malala Day“, la giovane ha fatto appello ai leader mondiali affinché forniscano istruzione gratuita ed obbligatoria ai bambini di tutto il mondo. Ha inoltre parlato della necessità di fare qualcosa per i 57 milioni di bambini che ancora oggi non hanno accesso all'istruzione. Il discorso di Malala è stato trasmesso su scala globale, Pachistan incluso. Lei e la sua famiglia hanno ricevuto congratulazioni cordiali sui social media e molti Pachistani hanno espresso il loro orgoglio nel vederla sedere alle Nazioni Unite accanto ai leader mondiali. È di qualche mese fa la notizia che partito laburista norvegese ha proposto la candidatura di Malala per il Nobel per la Pace 2013.

"Sono qui per parlare del diritto all'istruzione per tutti. Voglio istruzione anche per i figli e le figlie dei talebani", ha detto la sedicenne pachistana. "Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo". "I talebani hanno paura del potere dell'istruzione - ha aggiunto Malala - hanno paura del potere delle donne. Per questo uccidono, perchè hanno paura".

Malala ha tenuto il suo discorso indossando uno scialle bianco, appartenuto a Benazir Bhutto. (fr.cop)

Last update: 11/22/2018 - 16:33