L’antico orologio dell’Istituto degli Innocenti, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, torna sulla torre che domina il Cortile degli uomini, progettato dal Brunelleschi. Dopo un attento restauro, durato circa tre settimane, il segnatempo è pronto a riprendere il proprio posto e sarà nuovamente attivo. Anche la campana sarà nuovamente collegata al meccanismo, in modo da suonare allo scoccare di ogni ora. Le operazioni di ricollocamento avranno inizio venerdì 30 dicembre e saranno completate entro i primi giorni dell’anno.

L’orologio, di foggia pregiata e di evidente valore – per l’epoca, ma anche attuale – era fermo dagli anni Sessanta. Fino ad allora la lancetta aveva continuato a segnare il trascorrere del tempo all’interno dell’Istituto. La torre, infatti, non è visibile all’esterno del complesso degli Innocenti, ma era destinata a scandire le attività giornaliere di chi viveva e lavorava al suo interno.

L’Archivio storico reca le tracce di un primo orologio, destinato alla torretta, commissionato dall’Istituto degli Innocenti alla fine del Cinquecento. Il contratto, datato 1590, è ancora conservato nella documentazione dell’epoca. A realizzare il primo esemplare fu cotal Mastro orologiaio Alberto, cittadino francese, al quale spettava anche un certo numero di servizi di manutenzione o riparazione dopo la consegna. La manutenzione ordinaria, invece, era compito del “temperatore”, ovvero colui che ogni giorni ricaricava il meccanismo e ne era responsabile.

La figura del temperatore ha resistito oltre la Seconda Guerra Mondiale. Finché l’orologio dell’Istituto degli Innocenti non si è fermato.

Gli ingranaggi, fatti a mano e di dimensioni ridotte, testimoniano il valore dell’orologio: all’epoca furono necessari diversi mesi per produrlo, se non un anno intero. Dal 1880 in poi la strumentazione ha subito diversi interventi di manutenzione: alcuni di questi passaggi sono tuttora annotati sulla controfacciata dell’orologio, all’interno della torre, dove si trova anche un “quadrante specchio” per poter regolare la lancetta. Il modello è di quelli con una sola lancetta, in linea con gli usi del tempo. Il movimento è a pendolo, invenzione seicentesca che apportò un notevole miglioramento nella precisione dell’orario. L'azionamento è a pesi, sui quali si interviene tramite la tradizionale corda.

Il restauro è stato eseguito da Francesco Sartori, artigiano di Bologna specializzato in orologi da torre. Sarà lui a rimettere l’orologio al suo posto nei prossimi giorni e a studiare, se possibile, una soluzione per regalare una maggiore autonomia agli ingranaggi, in modo da ridurre la necessità di interventi manuali.

Last update: 01/24/2019 - 17:43